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La raccolta dell’olio in Italia è nel vivo, e l’olio nuovo, amato ed atteso, è già sulle tavole italiane. L’annata 2015/2016? Più generosa, rileva WineNews, dopo il record negativo del 2014, ma normale (350-400.000 tonnellate). Ottima la qualità

Non Solo Vino
Annata olio in Italia, più generosa del 2014, 350 - 400.000 tonnellate, qualità ottima, pregiata in certi territori

Meteo avverso a parte, che rallenta o addirittura, in alcuni casi, interrompe la raccolta delle olive, in tutta Italia la campagna oleraria è nel vivo e l’olio nuovo è già arrivato sulle tavole. L’annata 2015/2016 dell’olio italiano, prodotto simbolo del nostro Paese, amato ed atteso, sarà più “generosa” in quantità, ma abbastanza normale, dopo il tristemente noto record negativo del 2014. La qualità, invece, sarà ottima, pregiata in alcuni territori, grazie ad una stagione diversa sullo scorso anno e alla minore incidenza di malattie ed altri fattori. Ma anche i dati sono in fase di raccolta: “la produzione varierà tra 350-400.000 tonnellate - traccia le stime a WineNews il dg Unaprol Pietro Sandali - nella norma al Centro Sud, trainata dalle prime tre Regioni, Puglia, Calabria e Sicilia, dove la qualità sarà ottima, più scarsa invece in Toscana, Umbria e sulle sponde del Lago di Garda. Il Sud fa da base anche nella contrattazione dei prezzi dell’extravergine, con, in media, un differenziale di 1 euro salendo verso il Nord, e che mediamente si attesteranno sui 4 euro al kg”. Un’annata che forse migliorerà le performance all’export dell’olio italiano, in controtendenza sulle altre produzioni simbolo, visto che, aggiunge Sandali, “per la scarsissima annata 2014/2015 più che di esportazioni dobbiamo parlare di importazioni, normalmente attorno alle 500.000 tonnellate, quest’anno salite ad oltre 600.000. L’export c’è stato pochissimo, per la grande difficoltà a garantire le forniture”.
Dell’olio d’oliva, considerato il tratto distintivo del Belpaese dai consumatori del Vecchio Continente - nella Mappa delle loro abitudini e preferenze di gusto redatta dal movimento di consumatori Friends of Glass - l’Italia è regina, in un’Europa che non ha rivali nella produzione e nel suo consumo, producendo il 73% dell’olio d’oliva a livello mondiale e consumandone ben il 66%. Per il 2015/2016 si stima una produzione di olio da oliva nel mondo di oltre 2,5 milioni di tonnellate, ponendolo questa campagna tra le 2.287.000 tonnellate del 2014/2015 e le 3.244.000 tonnellate del 2013/2014.
A trainare la produzione dell’olio italiano nella campagna 2015/2016, come sempre, sarà la Puglia - qui “il problema della Xylella c’è ormai da diversi anni, e riguarda impianti dove l’extravergine ha un quantitativo ridotto, e si producono altri olii, mentre incide sui problemi economici di quei produttori che non riescono a raccogliere da anni”, spiega il dg Unaprol - dove si stimano circa 120-150.000 tonnellate di olio prodotto (fonte: elaborazioni Domina International Olive Oil Contest-D-Iocc, primo concorso internazionale del Sud Italia dedicato ai migliori extravergine del mondo, 13-17 maggio 2016 a Palermo; www.d-iooc.com). A seguire la Calabria, saldamente seconda Regione italiana per la produzione di olio da olive, dove si stima una produzione oscillante tra 60 e 75.000 tonnellate. La Sicilia, potrebbe portare a casa un risultato importante, con una stima che parla di circa 50.000 tonnellate. L’altra importante Regione olivicola, la Campania, si ferma ad un risultato di 25.000 tonnellate, seguita dal Lazio e dalle Regioni del Centro Nord dell’Italia.

Focus - Dalla Taggiasca ligure alla toscana Frantoio, ecco la mappa delle olive italiane
Sono davvero molte le varietà di olive presenti nella Penisola: Taggiasca e Lavagnina in Liguria, Frantoio e Leccino in Toscana, Casaliva sul Lago di Garda e Moraiolo in Umbria, Carboncella in Sabina, Gentile in Abruzzo e Rotondella in Campania; e, ancora, Ogliarola, Coratina, Cima e Cellina in Puglia; Carolea e Dolce di Rossano in Calabria, Nocellara del Belice e Tonda Iblea in Sicilia; fino a Bosana, Nera di Gonnos e Pizz’e Carroga in Sardegna. Varietà prevalenti che determinano i mille sapori dell’olio extra vergine di oliva prodotto in Italia, e la differenza tra i profili organolettici degli extra vergini locali, come l’olio delicato, dall’aroma dolcissimo e pronto per l’immediato consumo, a quello fruttato e ricco di sapore. C’è l’extra vergine con sensazione erbacea e quello con retrogusto amaro di mandorla con pizzicore lieve. Giallo oro, con tonalità intense e velato. Un’occasione per assaggiarli? Un giro di extra vergine veramente italiano e garantito dal progetto di tracciabilità di Unaprol, salutando l’Expo 2015 Milano, il 29 e il 30 ottobre (www.unaprol.it).

Focus - Dalla Spagna alla Siria, giro del mondo con l’olio d’oliva, alimento che accomuna popoli diversi
Spagna
La Spagna è un punto nevralgico di ogni previsione sui futuri assetti dei mercati. Attesa ormai la sua preponderante capacità produttiva, è in grado di “appiattire” i mercati in anni di abbondanza, ma anche di condurli a prezzi record in annate con scarsa produzione. Gli ultimi 12 mesi hanno visto condizioni atmosferiche e temperature record che hanno aggravato la situazione olearia, elevando il grado di incertezza sulle performance spagnole per il 2015/2016. A complicare il tutto, anche una generalizzata siccità, che ha generato incertezza sulla quantità e qualità del raccolto. Le previsioni parlano di una produzione di 1,2-1,5 milioni di tonnellate, ma all’ultimo momento questa stima potrebbe essere vista al rialzo.
Grecia
La nuova campagna olearia in Grecia si presenta con numeri di poco inferiori a quelli consolidati per il 2014/2015 (300.000 tonnellate), e le stime parlano di valori compresi tra le 220.000 e le 280.000 tonnellate. Tra le varie aree olivicole del Paese ellenico, su tutte, il Peloponneso, con una produzione di circa 110.000 tonnellate ed a seguire l’Isola di Creta, accreditata di circa 80.000 tonnellate.
Turchia
La Turchia dovrebbe ripetere l’ottima campagna 2014/2015, attestandosi intorno a 150.000/170.000 tonnellate.
Tunisia
Dopo l’abbondante raccolta record dello scorso anno, si stima iniziale un quantitativo di olio da olive compreso tra le 130.000/140.000 tonnellate.
Marocco
Il Marocco conta di produrre 120.000 tonnellate, con un potenziale produttivo in costante aumento.
Portogallo
In Portogallo si stima una buona annata, con una produzione di circa 80.000 tonnellate di olio da olive.
Siria
La Siria, purtroppo, vedrà inficiata la propria produzione di olio da olive a causa dei noti problemi legati alla guerra, per cui si stimano non più di 40-45.000 tonnellate.
Fonte: Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi), Rilevazioni personali, Teatro Naturale, Olive Oil Times, Istituti di Statistica

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