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La Repubblica

Centomila euro per una bottiglia di vino, è il costo più alto mai pagato per un’etichetta italiana. “I sogni non hanno prezzo” … Si tratta di una Primat (27 litri) di Colore annata 2016 dello chateau di Bibi Graetz a Fiesole. Un esemplare unico realizzato per festeggiare l’ingresso nella Place de Bordeaux. “Un riconoscimento per tutto il vino italiano”… Centomila franchi, poco più di centomila euro, per una bottiglia di vino. È il prezzo più alto mai pagato per un’etichetta italiana. Si tratta di una Primat di Colore 2016, uno dei vini più iconici dello chateau di Bibi Graetz a Fiesole, sopra Firenze. Un formato da 27 litri, circa 36 bottiglie (più o meno 2.800 euro a bottiglia, 3.700 al litro), prodotto in un esemplare unico per festeggiare l’ingresso dei vini Graetz nella Place de Bordeaux, la più prestigiosa rete di distribuzione di vini francese. L’ha acquistata un appassionato (e facoltoso) cliente del negozio Arvino di Zurigo. “Una notizia incredibile – ha commentato Bibi Graetz – Questo acquisto non solo ridefinisce i confini del possibile, ma testimonia soprattutto l’incommensurabile prestigio dell’eccellenza vinicola italiana”. Un risultato tanto più importante se si considera che il mercato dei vini da collezione, come riferisce WineNews, nei primi sei mesi del 2024 ha fatto segnare un -3,4% secondo l’indice Liv-Ex 100. Rinomato produttore di vino italiano, Graetz segue un approccio artigianale, lavorando con piccole quantità di uve provenienti da vigneti selezionati. È considerato uno dei produttori di vino più talentuosi e innovativi in Toscana, noto per la produzione di rossi toscani come il Colore, Testamatta e Soffocone di Vincigliata. Figlio d’arte, Bibi è cresciuto in una famiglia di artisti e collezionisti. Questo ambiente creativo ha influenzato la sua visione nel mondo del vino, portandolo a sviluppare una visione innovativa della viticoltura e dell’enologia. I suoi vini sono apprezzati per la loro personalità distintiva, la concentrazione dei sapori e l’eleganza. Per questa bottiglia Bibi ha disegnato personalmente un quadro ispirato alle emozioni suscitate dall’annata 2016 di Colore, che è poi diventato l’etichetta della sua Primat. Non solo, la bottiglia è custodita in una cassa speciale, realizzata con il legno della barrique in cui il vino è invecchiato. Il tutto è coronato da un coperchio in acciaio inossidabile, sigillato con la firma di Bibi Graetz. “Sono molto contento, questo è un riconoscimento per tutto il vino italiano – continua Graetz – che è sempre più apprezzato anche in Francia e sui grandi mercati internazionali”. Del resto a Graetz piace puntare in alto. Già quando uscì la prima volta, venti anni fa, il Colore costava 500-600 euro a bottiglia (quella da 0,75). “È difficile spiegare il prezzo di un vino. I sogni non hanno prezzo - dice Graetz - . Se approcci la questione in maniera tecnica è impossibile da capire perché una bottiglia arrivi a costare così tanto”.

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