Asta negli Usa, comprati a 1,6 milioni tour di 6 giorni per 8 persone nelle cantine toscane. Ma in Europa il vino è sotto attacco … Ci sono milionari, anzi, probabilmente miliardari, che dall'altra parte dell'Oceano sono disposti a pagare fino a quasi 150 mila euro a persona per un tour di qualche giorno nelle cantine della Toscane e per qualche bottiglia di fine wine. Il primo impulso è la beneficenza, a cui sono destinate le risorse raccolte con le aste. Che però si coniuga perfettamente, dando uno stimolo in più alla spesa, con la possibilità del viaggio romantico, sognato, in luoghi iconici e unici per certi non comuni cittadini americani. E' il sito specializzato Winenews a dare notizia dell'esito clamoroso di un'asta charity svolta durante il "Naples Winter Wine Festival", nel corso della quale sono stati incassati 23 milioni di dollari. I due top lot gemelli tra quelli di vino, ciascuno dei quali prevede un viaggio per due coppie tra i vigneti e le tenute di Marchesi Antinori, dal Chianti Classico a Bolgheri, passando per l'Umbria, a cui si aggiungono tre doppie magnum di Tignanello (annate 2011, 2015 e 2017) e tre magnum di Guado al Tasso (2012, 2014 e 2018), sono stati aggiudicati per 580 mila euro l'uno. Incasso 1,6 milioni di euro. Spesa a persona, quasi 150 mila euro. C'è chi può. E' record per la più importante asta di vini di beneficenza d'America, un appuntamento di riferimento mondiale negli incanti solidali, tornata in presenza dopo l'edizione virtuale del 2021. Tutto il ricavato raccolto - informa Winenews - è destinato a sostenere iniziative in favore dei bambini più svantaggiati della Collier County in Florida attraverso la "Naples Children & Education Foundation" (Ncef). I due top lot firmato Marchesi Antinori, aggiudicati a 580 mila euro ciascuno - comprendono oltre alle "bottiglie fuoriclasse" una wine experience di sei notti che parte da Palazzo Antinori nel cuore di Firenze, prevede visite alla Galleria degli Uffizi e alla cantina Antinori nel Chianti Classico, soggiorno nella Tenuta Tignanello tra vigneti del Tignanello e del Solaia; quindi, una cena degustazione all'Osteria di Passignano, 1 stella Michelin, e il trasferimento in elicottero prima a Bolgheri per visitare la tenuta Guado al Tasso, e poi in Umbria per una nuova cena-degustazione al Castello della Sala. All'asta benefica del "Naples Winter Wine Festival" - fa sapere inoltre Winenews - è stato battuto anche un altro pacchetto di wine experience chiamato "Under the Tuscan Sun": una vacanza di sette notti, sempre nelle tenute in Toscana di proprietà di Elisabetta Gnudi Angelini, tra il Relais Borgo Scopeto - con trattamenti termali, corsi di cucina e un tour privato della cantina Borgo Scopeto in Chianti Classico - e Altesino, degustando i vini della storica griffe del Brunello di Montalcino, insieme ad una collezione di etichette di Caparzo in vari formati, tra cui il Brunello 2011, il Brunello La Casa 2004 e il Brunello 2012 di Altesino. Si tratta di non nuovi riconoscimenti al valore iconico, ed esperienziale, del vino toscano di qualità. Un riconoscimento che stride, in queste ore, con la proposta arrivata a Bruxelles, dalla Francia, da parte Serge Hercberg, creatore del "sistema Nutriscore", di "bollare" con una "F" nera tutte le bevande alcoliche, vino compreso, a volerne sottolineare i presunti danni che provoca alla salute, fino al cancro. Una proposta non nuova, nella sostanza simile ad altre già approdate all'Unione Europea, che suscita l'insurrezione dei produttori. "Questo approccio ostile al mondo del vino - dice Albiera Antinori, presidente del Gruppo Vino di Federvini e ai vertici della Marchesi Antinori, - è l'ennesima espressione di una vera a propria crociata insensata e irresponsabile verso un fondamentale comparto del nostro Paese, fatto di prodotti agricoli, di qualità, di unicità, di denominazioni di origine, e ci lascia veramente perplessi e preoccupati. Ci auguriamo che le i rappresentanti delle nostre istituzioni ci difendano in maniera forte e chiara". Attaccano anche la Cia Toscana e il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano Andrea Rossi: "Non sembra possibile - dice quest'ultimo - che lo stesso organo istituzionale che in questi anni ha contribuito in maniera forte alla conoscenza del vino italiano, ma non solo, attraverso attività di finanziamento come l'Ocm, oggi voglia demonizzarlo mettendo un 'bollino nero'. Un danno all'identità del nostro prodotto che non è solo un semplice bene di consumo - aggiunge in una nota - ma un portatore di promozione territoriale, oltre che un motore per economia di scala legate alle tante denominazioni italiane che, come la nostra, da anni rappresentano il made in Italy d'eccellenza". La preoccupazione del Consorzio non è solo sul Nutriscore, si spiega, ma anche sulla votazione sul prossimo Cancer Plan che il 15 febbraio vedrà la presentazione da parte della Commissione europea del Europès beating cancer plan (Beca), il piano di azione per limitare le cause del cancro che annovera anche il consumo di vino tra le potenziali cause scatenanti. "Naturalmente siamo pienamente d'accordo con il piano della commissione europea - osserva ancora Rossi -, tuttavia occorre fare attenzione a non demonizzare il consumo del vino di qualità, un prodotto che, come nel nostro caso, parte proprio da principi qualitativi di altissimo livello". Per Rossi "siamo d'accordissimo anche sul fatto che l'abuso di alcol sia da combattere, ma sbagliato assimilare questo al consumo corretto di vino, che tra l'altro viene assimilato nel documento al rischio che dà il fumo; a questo proposito siamo ovviamente disponibili a farci parte di una comunicazione contro gli abusi di alcol, ma deve partire in maniera congiunta proprio dall'Unione europea, la stessa che ogni anno ci aiuta con l'Ocm a promuovere il nostro vino in tutto il mondo".
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