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La Repubblica - Firenze

Brunello d’oro un milione per ettaro … Abbattuta una soglia storica. Il protagonista dell’operazione sicuro di aver fatto un affare “Rende 150mila euro l’anno, ecco i conti”... Dopo anni di corsa furiosa del prezzo, prima o poi doveva succedere. È accaduto ora: per la prima volta un ettaro di vigneto di Brunello di Montalcino, un fazzolettone di terra capace di dare grandi soddisfazioni economiche, è stato pagato un milione di euro. Si conferma Granduca delle viti, il vitigno del Brunello, mai prima “un pacchetto” di filari era stato pagato tanto. E fa impressione ricostruire la cavalcata di questo fuoriclasse, passato dalla valutazione di 18 milioni di lire nel 1967, ai tempi della fondazione del Consorzio di tutela, ai 350mila euro del 2007, 800mila l’anno scorso, fino al record di queste settimane. Mister un milione, Bernardo Losappio, figlio di una fiorentina e del chirurgo Massimo già a Santa Maria Nuova, non si schermisce. “Certo che ho fatto un buon affare”, racconta a Repubblica dopo che il sito specializzato Winenews.it lo ha consegnato alla storia del Brunello per essere stato il primo a sfondare la storica soglia. Fino a poco tempo fa, Bernardo Losappio condivideva con i familiari poco più di quattro ettari di vigneti a Brunello di una storica e bellissima tenuta a Montalcino, Villa Le Prata, costruita nel 1860 dal Conte De’ Vecchi come casino di caccia, poi residenza di campagna del Vescovo di Montalcino, infine acquistata dal chirurgo Massimo Losappio, quando da Empoli fu trasferito all’ospedale di Montalcino. “Fino a qualche tempo fa pensavamo di vendere tutta la proprietà e dividere tra fratelli - racconta Bernardo Losappio - mi dispiaceva però non portare avanti l’opera iniziata da mio padre. E quindi, quattro anni fa, ho comprato da mia sorella l’azienda, beni strumentali, marchio, certificazioni. Ora è toccato a beni immobili e vigneti”. E per completare l’opera, l’avvocato Losappio ha dovuto mettere mano al portafoglio. Un milione di euro il valore attribuito ai vigneti di Brunello. “La valutazione di un milione di euro - spiega Losappio - è stata fatta sia in uscita, nel rapporto con i miti familiari, ma anche in entrata, perché ho comunque dovuto vendere ad una terza persona un ettaro di vigneto per poter liquidare mia mamma. Un milione il prezzo riscosso”. Ma il Brunello vale e varrà così tanto? “Certamente sì”, non esita a rispondere l’avvocato Losappio. “Basta fare due conti. Da un ettaro si ricavano 8mila bottiglie di Brunello, che escono dalla cantina a 19 euro al pezzo, garantendo un ricavo annuale di 150mila euro. Capisce, quindi, che investire un milione di euro su un ettaro rende almeno il 10% annuo. Non è male. E se poi ci si mette la rivalutazione del bene, lascio a lei ogni ulteriore riflessione”. Come cambierà, adesso, Villa Le Prata? “Pensiamo di ridurre la produzione annuale dalle attuali 25mila bottiglie a 14-15mila bottiglie per puntare ad una qualità sempre più alta. E di abbinare il business con quello dell’ospitalità in un agriturismo che oltre all’esperienza enogastronomica, offre il fascino e le suggestioni di un luogo unico dove organizzeremo eventi musicali e d’arte, e da dove partiranno le visite al territorio sulle sette mie Vespe da collezione e che metterò a disposizione degli ospiti. L’obiettivo finale è quello di fidelizzare una clientela selezionata che diventi anche il mercato per la vendita diretta delle bottiglie di Brunello, scavalcando così i costi di distribuzione”. Losappio è sicuro di farcele, insieme alla moglie che gestisce l’azienda. Così come altre due cose sono certe: lui è solo il primo “mister un milione” del Brunello. Altri seguiranno a ruota. E molti pagheranno un prezzo anche più alto per un ettaro di filari e viti.

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