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LA REPUBBLICA FIRENZE

Brunello, stop da Biondi Santi: “Annata non all’altezza” ... Non ci sarà Brunello di Montalcino Biondi Santi Tenuta Greppo 2014. E tanto meno l’etichetta Riserva. Jacopo Biondi Santi è il primo produttore del Brunello, e per ora l’unico, ad alzare bandiera bianca di fronte ad una vendemmia 2014 sfortunata, negativa, “annacquata” dalle piogge, minata dal freddo e da condizioni meteo che non consentono di assicurare gli standard di qualità alla cantina dove nell’Ottocento è nato uno dei vini più celebrati al mondo grazie al genio di Clemente Santi. “È una questione di serietà, quando l'annata climaticamente va male noi il Brunello non lo facciamo - ha spiegato Biondi Santi al quotidiano online WineNews - E quindi, tutte le uve che avevamo selezionato per produrre Brunello di Montalcino verranno usate per produrre il Rosso di Montalcino”.
La decisione di Biondi Santi di non produrre Brunello 2014 è dunque in linea con la politica dell'azienda di avere vini al top. Basti pensare che il Brunello di Montalcino riserva 1955 Biondi Santi è stato l’unico italiano tra i 12 migliori vini del Novecento, secondo l'importante rivista Usa “Wine Spectator”. Mentre, stando alle quotazioni del sito numero uno ai mondo per la ricerca di prezzi od etichette, “WineSearcher”, il pregiato Brunello Il Greppo si trova sugli scaffali del pianeta ad una media di 561 dollari a bottiglia.
La scelta di declassare il Brunello a Rosso nelle annate peggiori è una pratica agricola che fa parte della storia della Tenuta di Montalcino, già replicata in passato. E che non è mai presa a cuore leggero, se non altro per gli alti costi economici che comporta. Biondi Santi si consola con le grandissime aspettative che accompagnano il prossimo attivo sul mercato del Brunello di Montalcino Biondi Santi 2010.

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