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LA RIVINCITA DEI FUMATORI BUONGUSTAI: “PANORAMA ECONOMY” PRESENTA “423 BUONI RISTORANTI DOVE DI PUO’ FUMARE”, REGIONE PER REGIONE, CITTA’ PER CITTA’, I POSTI MIGLIORI DOVE MANGIAR BENE CON LICENZA DI FUMO E SENZA DISTURBARE

Dal 2005 in Italia è vietato fumare in tutti i luoghi pubblici, compresi ristoranti, bar, caffè, locali notturni, enoteche: la regola del “no-smoking” regna ovunque sovrana. Non è vietato però alla “minoranza” dei fumatori (il 23,5% degli italiani adulti) di mangiare bene. E questa curiosa (ed utile) guida attraverso l’Italia della ristorazione “sì-smoking” ne è la riprova, una piccola rivincita per i fumatori buongustai: “423 Buoni Ristoranti dove si può fumare”, regione per regione, città per città, una panoramica dei posti migliori dove mangiar bene con licenza di fumo e senza disturbare, a cura di Vincenzo D’Antonio con la divertente introduzione di Philippe Daverio, realizzato da “Economy”, lo speciale di “Panaroma”, in collaborazione con Japan Tobacco International, leader nella produzione e commercializzazione di sigarette, e impegnata a favorire, allo stesso tempo, la convivenza rispettosa tra fumatori e non fumatori.
“Trovare un ristorante attrezzato a norma di legge con la sala per fumatori è diventato molto difficile - sottolinea il direttore di “Economy” Sergio Luciano, lasciandosi ispirare dall’esperienza personale - da qui l’idea di una guida, inedita, che mettesse in ordine i dati confusi e contraddittori disponibili qua e là e censisse, tra i locali “sì-smoking” quelli dove si mangia anche bene”, partendo dal presupposto che “i ristoranti seri, che hanno deciso di investire per aderire al dettato della legge, vadano per questo segnalati e premiati”.
Ma qual’è il rapporto tutto particolare e, diciamolo pure, “di gusto ed esaltazione di sapori”, che lega il cibo al tabacco, rendendo irresistibile l’accendersi una sigaretta a fine pasto? Non c’è niente di meglio che sentirsi rispondere, con ironia, da Phlippe Daverio: “che c’è di più soddisfacente che d’essere occidentali, o forse addirittura europei? Di concludere una cena equilibrata e calibrata, dove le portate si sono succedute come gli atti di una rappresentazione teatrale, asciugandosi le labbra con un tovagliolo di Fiandra dopo avere bevuto l’ultimo sorso d’un brandy d’annata e … accendersi con voluttà un sigaro o una sigaretta ...”.
E seppur non ci sia nulla di più “barocco” del gesto appena compiuto, ogni cosa ha la sua giusta misura. “Nei secoli passati il vino - prosegue Daverio nell’introduzione alla guida - era un alimento, serviva ad arricchire di calorie una dieta che per molti ne era povera. Tempi passati. Abbiamo imparato a fare del vino un gesto del piacer quotidiano, un lusso alla portata di tutti, uno di quegli elementi superflui che sono necessari, anzi essenziali alla qualità della vita. Ben lontani sono i tempi nei quali il vino e i distillati erano talmente basilari da avere generato drammi collettivi e catastrofi singole. La regolamentazione severa del fumo ci porterà alla stessa conclusione. Se abbiamo imparato a bere, negli ultimi cent’anni, impareremo a fumare nei prossimi cento”. E, conclude Daverio, “se ad un altro il mio pensiero provoca fastidio, taccio. Se ad un altro il mio gesto genera fastidio, spengo”.

Nomi nell’originale classifica di Panorama Economy: questi i ristoranti selezionati da WineNews
- Marennà, Sorbo Serpico, Avellino (www.feudi.it)
- Bolognese, Roma (tel. 06/3611426)
- Ostriche & Vino, Milano (www.ostrichevino.it )
- Symposium quattro stagioni, Serrungarina, Pesaro-Urbino (www.symposium4stagioni.it)
- Anikò, Senigallia, Ancona (www.morenocedroni.it)
- Charleston Le Terrazze, Palermo (tel.  091/450171 )
- Lorenzo, Forte dei Marmi, Lucca (tel.  0584/89671 )
- Vissani, Baschi, Terni (www.casavissani.it)
- Les neiges d’antan, Cervinia, Aosta (www.lesneigesdantan.it)

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