Giorni di dialogo, esigenze, richieste per ridisegnare il futuro di un settore, quello del vino, che attende delle risposte, il più velocemente possibile per uscire dalla crisi. Succede in Francia dove i rappresentanti di categoria hanno presentato al nuovo Ministro dell’Agricoltura, Annie Genevard, come ha spiegato il sito francese Vitisphere, il loro piano strategico e la necessità di avere il sostegno politico dalla propria parte. Un incontro di due ore, in Rue de Varenne, al Ministero dell’Agricoltura, dove i rappresentanti del settore hanno fatto pressione sulle leve da attivare per dare ossigeno ad un’industria che, da anni, è messa a dura prova da crisi geopolitiche, sanitarie, climatiche, economiche. Ricevendo l’attenzione del Ministro che, pochi giorni fa, sui propri canali social, aveva detto come “gli agricoltori hanno bisogno del nostro sostegno: siamo determinati a riconquistare la loro fiducia attraverso l’ascolto, il rispetto, il dialogo e l’azione”. Non a caso “la sfida oggi è la sopravvivenza di un settore che contribuisce alla bilancia commerciale francese, da un lato, e, alla sua dimensione culturale, dall’altro” hanno spiegato, unite, la Confédération Nationale des producteurs de vins et eaux-de-vie de à Appellations d’Origine Contrôlées (Cnaoc), la Coopération Agricole - Vignerons Coopérateurs (Vcf), les Vignerons Indépendants de France, la Confédération des Vins Igp (VinIgp), la Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles (Fnsea), le Comité National des Interprofessions des Vins à Appellation d’Origine et à Indication Géographique (Cniv) et l’Union des Maisons du Vin (Umvin).
A nome della Federazione degli Esportatori di Vini ed Alcolici di Francia (Fevs), la commerciante Patricia Gaboriau ha messo in guardia dai conflitti commerciali che minacciano il settore, a partire dall’inchiesta antidumping cinese che prende di mira cognac e armagnac a seguito delle tasse europee che prendono di mira le auto elettriche cinese. L’industria chiede, pertanto, al Governo francese di ritardare il voto della Commissione Europea sulla tassazione delle batterie sulle auto elettriche cinesi per negoziare ed evitare qualsiasi dazio doganale dannoso per le acquaviti da parte del Paese del Dragone. “Il Ministro ne farà una questione prioritaria per evitare un danno commerciale molto incisivo per il settore degli alcolici”, ha affermato Jérôme Despey, che è stato appena rieletto presidente del settore vitivinicolo di FranceAgriMer. Lo stresso Despey ha osservato che il settore è ancora in attesa della risposta della Commissione Europea alla notifica delle autorità francesi che hanno sbloccato 120 milioni di euro per sradicare definitivamente 30.000 ettari di vigneti a 4.000 euro l’ettaro, anche se la convalida di Bruxelles sarebbe imminente. Con un budget che teoricamente potrebbe essere aumentato a 150 milioni di euro di premi di estirpazione (e, quindi, 37.500 ettari), ma ci sono grosse incertezze che pesano sulle future richieste di estirpazione definitiva (dal minimo di 15.400 ettari potenzialmente interessati, secondo una recente indagine, al tetto di 100.000 ettari di eccedenze di viti menzionato lo scorso anno dai rappresentanti del settore vitivinicolo), i rappresentanti del vigneto sono prudenti: in caso di richieste superiori al budget, vogliono che tutte le richieste siano onorate. Jérôme Despey ha chiesto al Ministro di “ottenere entro l’anno il regime di estirpazione temporanea dalle autorità comunitarie” perché “questo è fondamentale per sostenere chi vuole rimanere nel settore, investire e ripiantare”.
Il presidente dei Vignaioli Indipendenti, Jean-Marie Fabre, in riferimento alle aziende vinicole, ha avanzato una richiesta per “un patto di consolidamento messo sul tavolo dallo Stato con la federazione delle banche”: in particolare, “stiamo chiedendo uno sforzo da parte delle banche sui tassi di prestito per il consolidamento e la ristrutturazione del debito”. Costi del risanamento che sarebbero elevati tanto che viene auspicato l’intervento dello Stato. La risposta del Ministro a questa richiesta di aiuto per il consolidamento bancario sarebbe favorevole, Annie Genevard ha dichiarato di essere consapevole del fatto che il consolidamento bancario delle imprese consente loro di far fronte a fattori come i costi quotidiani, le esigenze di investimento del futuro.
Un altro punto sollevato da Jean-Marie Fabre è l’adattamento del vigneto ai cambiamenti climatici per mitigare i suoi molteplici rischi (ad esempio, gelo, grandine, siccità), investire sulla prevenzione appare importante e Fabre chiede anche un rafforzamento del sistema assicurativo. Un tema di resilienza climatica che Il Ministro Annie Genevard porterà con sé al prossimo Consiglio Europeo dei Ministri dell’Agricoltura.
Ancora, altro tema centrale è la ristrutturazione delle cantine cooperative riunendole e fondendole con un piano. “Il programma nazionale di estirpazione avrà un impatto sulla redditività di alcune cantine cooperative. C’è bisogno di avviare una ristrutturazione regionale delle cooperative”, afferma Stéphane Héraud, presidente dell’Associazione Generale della Produzione Vinicola (Agpv). Sul piano strutturale, Bernard Farges, presidente Cniv, ha diffuso i quattro assi del piano strategico per il settore (in studio da 18 mesi) con le sfide della riduzione della produzione, della segmentazione e dello sviluppo delle esportazioni (sostenuto da Michel Chapoutier, presidente Umvin), dello sviluppo dell’enoturismo, del sostegno alla promozione e del rilancio dei consumi (con Samuel Montgermont, presidente Vin & Société) e adeguamenti tecnici basati sull’innovazione (con Bernard Angelras, presidente Istituto Francese della Vigna e del Vino, Ifv).
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