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IL PROBLEMA

La siccità non mette in ginocchio soltanto l’agricoltura ma anche le stalle: in Sicilia è allarme

Un’iniziativa congiunta, tra i promotori c’è anche la Coldiretti, con un milione e mezzo di chili di fieno per cercare di salvarle dalla fame
EMERGENZA, SICCITA', SICILIA, STALLE, Non Solo Vino
Emergenza stalle in Sicilia, serve il fieno agli animali

L’allarme siccità, che colpisce soprattutto il Sud Italia (al Nord la situazione è opposta con una situazione delicata a causa delle precipitazioni), non riguarda soltanto le coltivazioni ma anche gli allevamenti. Non a caso un milione e mezzo di chili di fieno, con pellet di erba medica, finiscono in dono per cercare di salvare dalla fame le stalle siciliane: è l’iniziativa di solidarietà lanciata dagli agricoltori della Coldiretti assieme a Consorzi Agrari d’Italia, Bonifiche Ferraresi, Associazione Italiana Allevatori e Fedama - Federazione delle Associazioni Nazionali di Razza per sostenere gli allevatori siciliani colpiti da una siccità senza precedenti (che coinvolge anche la viticoltura, come abbiamo raccontato qui in un’Italia sempre più spaccata in due dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Il carico è partito da Porto Maggiore (Ferrara) e raggiungerà all’inizio della prossima settimana le aziende isolane nelle province di Enna, Caltanissetta, Ragusa e Agrigento, dove si contano i danni maggiori negli allevamenti. Dopo le richieste avanzate da Coldiretti, il Governo ha decretato lo stato di emergenza ma la situazione è sempre più grave per l’assenza di pioggia.
Drammatica la condizione degli allevamenti dove decine di migliaia di mucche e pecore rischiano di morire di fame e di sete, con mangiatoie e abbeveratoi vuoti, ma danni si segnalano anche sulle colture a partire dal grano, con cali in alcune zone che arrivano al 70% del raccolto.
Se quindi il Sud “brucia”, al Nord è allarme maltempo con 151 eventi estremi che si sono abbattuti sul territorio nelle ultime 48 ore, tra nubifragi e grandinate, secondo l’analisi Coldiretti su dati Eswd. La situazione è preoccupante in tutte le regioni settentrionali, dalla Valle d’Aosta alla Lombardia, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia. Con i campi allagati e la prospettiva dell’arrivo di una nuova perturbazione è scattato l’allarme semine, rese impossibili dall’acqua. “Si teme - spiega la Coldiretti - per quelle di mais, riso e soia, ma anche per i trapianti di ortaggi. Solo una volta ritirata l’acqua sarà possibile valutare i danni da asfissia delle piante, come zucche e meloni, soprattutto nel Mantovano. Ma ci sono anche orzo e frumento a rischio asfissia, prati danneggiati dalla troppa pioggia e trapianti di pomodoro bloccati”. Ma vengono segnalati anche danni alla produzione di foraggio per gli animali.

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