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“LA SICUREZZA ALIMENTARE È UNA PRIORITÀ DELLA POLITICA ESTERA DEGLI STATI UNITI”. COSÌ IL SEGRETARIO DI STATO USA HILLARY CLINTON, A ROMA PER IL VERTICE FAO. “SERVONO COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E TRASPARENZA CONTRO L’AUMENTO DEI PREZZI AGRICOLI”

Puntare su strategie comuni e a breve termine per migliorare la sicurezza alimentare ed evitare un ritorno delle crisi. Ecco l’appello del segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, oggi a Roma per il vertice Fao. Dopo l’introduzione del direttore generale della Fao, Jacques Diouf, davanti a rappresentanti delle altre due agenzie dell’Onu basate nella capitale, Pam (Programma mondiale alimentare) e Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), la Clinton ha ricordato che lo scorso febbraio i prezzi alimentari mondiali hanno toccato un nuovo record storico (+22%), e sono rimasti stabili ad aprile. “La banca mondiale stima che dallo scorso giugno 44 milioni di persone sono state ridotte alla povertà dall’aumento dei prezzi”, ha detto, ribadendo che “la sicurezza alimentare è una delle priorità della politica estera degli Usa. Dobbiamo agire adesso e in maniera efficiente su come gestire l’impatto dell’aumento dei prezzi, perché sappiamo le conseguenze che ha provocato l’ultimo grande rincaro tra il 2007-2008 dei generali alimentari quali, riso e grano, ai quali molti non avevano piu’ accesso e che ha provocato una crisi. La situazione di oggi non è ancora così grave. Sono qui per rafforzare quello che state facendo perché bisogna agire adesso”, ha ribadito la Clinton sottolineando che bisogna puntare sugli investimenti in agricoltura. Il segretario di Stato ha individuato tre modi chiave per poter agire: abbracciare una politica intelligente per proteggere i piu’ deboli; duplicare l’impegno per un’agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare; migliorare il coordinamento con le altre organizzazioni. La Clinton ha anche ricordato il celeberrimo G8 dell’Aquila di due anni, fa quando i leader delle principali potenze economiche si sono impegnati a investire 22 miliardi di dollari nello sviluppo agricolo e nel potenziamento della sicurezza alimentare globale con il programma “Feed the future”: “se non nutriamo il futuro, il presente non può essere risolto”, ha detto. Ma ha poi messo in discussione alcune delle risposte per combattere le carenze come le tasse e le restrizioni all’esportazione che, sostiene, “scoraggiano gli agricoltori a produrre di più. Occorre - ha rilevato Clinton - anche una trasparenza nel mercato per lanciare segnali accurati sui prezzi, un uso di quote delle esportazioni e tasse in maniera oculata, scambio di informazioni e programmi di assistenza. Gli effetti degli investimenti non saranno visibili in modo immediato e noi non possiamo solo agire per tamponare la situazione. Possiamo invece adottare una strategia comune per ridurre la malnutrizione puntando, per esempio, sulle donne. In molti Paesi del mondo sono loro lavorano la terra e diverse ricerche hanno mostrato che investire in loro ha prodotto un doppio risultato. La cooperazione può impedire la spirale di aumento dei prezzi e dobbiamo lavorare insieme per rendere i mercati più efficienti”, ha concluso.

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