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LA SPENDING REVIEW “PICCHIA DURO” ANCHE NEI PIATTI DEI PARLAMENTARI ITALIANI. SERVIZIO RIDOTTO AL RISTORANTE DEL SENATO, NIENTE PASTI CALDI O FREDDI ALLA BOUVETTE DI PALAZZO MADAMA. E PRESTO IN ARRIVO ANCHE UN RIALZO DEI PREZZI ...

La spending review “picchia duro” (si fa per dire, visto i prezzi stracciati spesso al centro di tante polemiche) anche nei piatti dei parlamentari italiani. Tanto che si parla di vero e proprio “allarme rosso” a Palazzo Madama sul fronte pasti. Una lettera dei questori, del 25 ottobre annuncia una ristrutturazione del servizio alla buvette e ai ristoranti dei senatori e dei dipendenti che non promette nulla di buono. In nome dei risparmi, complici la fine imminente della legislatura e la necessità di procedere ad una nuova gara per i servizi, a breve i senatori rischieranno il digiuno per necessità o per scelta. Ma cosa prevede la ristrutturazione? Il ristorante dei senatori servirà il pranzo dal lunedì al venerdì, anche la cena il martedì e il mercoledì. Nelle giornate di lunedì e venerdì l’accesso sarà anche per i consiglieri parlamentari. Il menu, però, “sarà ridotto rispetto a quello attuale”, prevedendo comunque “due alternative per ciascuna portata, un buffet rinforzato di antipasti e verdure nonché la linea alimentare dietetica”. Ma lunedì e venerdì prevarranno i buffet. In ogni caso, il servizio cesserà, secondo la lettera, dal 31 gennaio 2013. La novità principale riguarda però la buvette di palazzo Madama, che elimina la somministrazione di pasti caldi e freddi, eccettuata la frutta. Niente primi, né secondi, né prosciutto fuori orario. In sostanza, un bar antica maniera, solo caffé, cappuccini e cornetti, più le bevande, ovviamente. Né sarà facile ripiegare sul bar-ristorante dei dipendenti, che comunque anticiperà l’orario di chiusura alle 18 (il giovedì, invece, alle 20). E c’è anche l’avvertenza che “i prezzi subiranno un generale incremento”.

“Nella certezza che vorrai apprezzare le ragioni di tali decisioni, i questori invitano i saluti ai colleghi”. Si legge nella lettera. Chissà se questo renderà meno “amaro” il boccone ai parlamentari ...

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