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La spesa cambia e il frigo deve stare “sul pezzo”: non si fa tutti i giorni e perciò ci vuole un frigo-magazzino, si prediligono bio e Km 0 e il frigo deve dare il massimo per conservarli. Così uno studio Whirlpool sull’elettrodomestico più diffuso

Non Solo Vino
Il modo di fare la spesa cambia anche il modo di essere del frigorifero

La spesa non si fa più tutti i giorni e talvolta nemmeno tutte le settimane, e il frigo ci vuole sempre più grande per poter contenere vere e proprie scorte di cibo. Si prediligono cibi naturali, a km 0 o acquistati nei farmer’s market, bio e senza conservanti, e il frigo deve dare il massimo in fatto di prestazioni per poterli conservare più a lungo. Per non parlare dei packaging, sempre più complessi ed ingombranti, come bottiglie e brick dalle dimensioni sempre più “americane”. E senza dimenticare che, essendo parte dell’arredamento a tutti gli effetti, anche l’occhio vuole la sua parte: cambia la spesa, si modificano le abitudini alimentari e anche il frigorifero deve adeguarsi per poter stare sempre “sul pezzo”. A dirlo è uno studio Whirlpool, che a Cassinetta di Biandronno (Varese) “ha messo gli italiani” in un hub per analizzare il rapporto che hanno con l’elettrodomestico più diffuso ed ingombrante, dal modo di disporre la spesa ai movimenti del corpo, dall’organizzazione dello spazio ai problemi di spreco e le preferenze in fatto di estetica. Frigorifero che di strada ne ha dovuta fare molta, da quando gli si chiedeva solo di conservare il cibo. Oggi invece deve praticamente “gestirlo”.

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