Vacanza, in Italia, vuol dire anche buon cibo e buon vino. Anzi, soprattutto buon cibo e buon vino, visto che ormai quella per la tavola è la voce di spesa più importante per gli italiani in vacanza. La conferma arriva dai dati della Fipe, secondo cui si parla di 6,5 miliardi di euro, “prima voce nel budget del turista”.
E se riunirsi intorno alla tavola è sinonimo, da sempre, di condivisione, ora sono i social a farla da padroni, tanto che “il fenomeno dell’estate è il food sharing, la condivisione sui social di foto di piatti e pietanze - spiega la Federazione Italiana Pubblici Esercizi - da quelli degli chef a quelli “casalinghi”. Di cibo si parla in spiaggia, in montagna e tra le vie delle città d’arte, ma è soprattutto sulla rete che si “scatena” la discussione. Con il “selfiefood”, il cibo diventa quasi un rito, con una regola fondamentale, prima di essere gustato, un piatto deve essere fotografato e postato. Anche per questo cresce sempre più l’attenzione verso il lato estetico dei piatti, i ristoratori non possono che adeguarsi ed assecondare la crescente propensione dei consumatori a pubblicare i piatti sui social attraverso foto e video, al fine di esaltarne forme e cromatismo”.
Un fenomeno ormai globale, e che ha dato vita a decine di hashtag a tema, anche a livello internazionale, come #italianfood, #italianfoodlover, #italianfoodstyle, #italianfoodporn o #italianfoodlover.
“Anche in estate il rapporto con il cibo si dimostra un tratto distintivo della cultura degli italiani, ma non solo: il proliferare di hashtag che sintetizzano in una parola la ricchezza della nostra tradizione culinaria è l’ulteriore dimostrazione del fatto che la cucina italiana è una passione e un’ispirazione anche per milioni di turisti”, dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe.
“Sono orgoglioso di rappresentare una categoria che ancora una volta si dimostra fondamentale per la valorizzazione della filiera agroalimentare del Paese in quanto vetrina del Food in Italy e formidabile strumento di promozione della cultura e dei valori dell’Italia”.
Tra i piatti che spopolano per le vacanze, al top c’è il piatto unico, meglio se vegetariano, forse non tanto o non solo per esigenze salutistiche quanto piuttosto perché in vacanza il tempo dedicato alla cucina non è poi così tanto. Sul podio anche pasta e pesce, mentre si consuma meno la carne. Per le bevande, invece, tanta acqua per rimanere idratati e birra più che vino.
Tuttavia, nonostante i 6,5 miliardi di euro di spesa alimentare previsti da parte dei 24 milioni di italiani che andranno in vacanza quest’estate - 11 milioni solo ad agosto, il sentiment dei ristoratori non è poi così brillante.
“I pessimisti prevalgono nettamente sugli ottimisti - spiega Fipe - e la maggioranza pensa che l’estate 2019 sarà come l’estate 2018. I risultati di giugno sono più o meno in linea con quelli dello scorso anno, è a luglio che la valutazione diventa più negativa, con un saldo tra chi ritiene che il mese sarà migliore dell’anno scorso e chi, al contrario, ritiene che sarà peggiore pari a -21,9%. Ad agosto la situazione migliora, ma sempre con molte riserve (-15,8%). È tuttavia sul turismo interno che i giudizi sono più cauti, mentre per gli stranieri le indicazioni risultano improntate a maggior ottimismo. Nel dettaglio, il saldo tra chi dice che sono in aumento i flussi di italiani e chi dice che sono in flessione è pari a -9,6%,mentre il saldo delle risposte sui flussi degli stranieri è positivo (+5,7%)”.
In sintesi, anche se ancora la stagione non è conclusa, il sentiment della ristorazione è fortemente negativo con un saldo tra chi si aspetta una stagione migliore dell’anno scorso e chi, al contrario, se l’aspetta peggiore, pari a -22%.
“Anche quest’anno la stagione estiva, complici le sempre più ricorrenti condizioni meteo sfavorevoli, ha faticato a prendere il via - commenta Stoppani - ma il meteo da solo non basta a spiegare un quadro di pessimismo così accentuato tra i nostri imprenditori. Il clima di incertezza che si respira nel Paese è la vera zavorra che impedisce ai consumi, anche a quelli turistici, di spiccare il volo. Ma siamo ancora nel pieno della stagione e solo alla fine tireremo le somme”.
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