Ancora è presto per tracciare un bilancio dell’annata, ma per ora la stagione del tartufo bianco non decolla, soprattutto a causa del maltempo, con i prezzi che, nel Borsino di Alba, sono di 4.000 euro al kg. A meno di un mese dall’inizio della cerca ad Alba, posticipata al 1 ottobre per ragioni climatiche, e dopo l’apertura della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 94 (fino all’8 dicembre), nelle Langhe Patrimonio Unesco, la rassegna più longeva e di riferimento dedicata al pregiato tubero che segna il trend del prezzo di mercato e l’andamento delle vendite, le notizie che arrivano da boschi e tartufai non sono troppo positive, ma l’ottimismo, come sempre, non manca - grattugiato proprio come il tartufo su un tajarin, e non solo - con la Fiera che entra nel vivo e la stagione di raccolta che è ancora lunga, aspettando anche le festività di fine anno.
WineNews ne ha parlato con Mario Agostino Aprile, presidente Unione Regionale Trifulau del Piemonte, secondo il quale “la stagione per ora è scarsa, e quando la raccolta è iniziata eravamo più fiduciosi”. Tra le cause c’è il clima, che sembra non favorire in nessun modo la creazione del tartufo: “dopo essersi lamentati in estate perché non pioveva mai, adesso invece piove troppo - spiega Aprile - le tartufaie sono allagate, il tubero così non cresce. Stiamo subendo l’effetto contrario”. Ma se l’avvio di stagione è complicato, questo non vuole dire che l’annata non possa migliorare: “ancora è comunque troppo presto per tracciare il bilancio finale, anche perché credo che novembre sarà un mese migliore rispetto a questo ottobre. La qualità è buona, ma la quantità è poca”.
La scarsa offerta si riflette quindi sul mercato. Stando al Borsino del tartufo, la quotazione ufficiale del tartufo bianco d’Alba del Centro Nazionale Studi Tarufo, i costi del tubero stanno aumentando: il prezzo medio al momento è di 4.000 euro al chilo, leggermente più alto di qualche settimana fa e anche in confronto all’anno scorso. E se il prezzo è alto, il potere di acquisto dei consumatori di questi tempi è basso, e, quindi, le vendite procedono a rilento e “il calo generale dei consumi si fa sentire anche qui”, racconta Aprile. E non solo gli italiani, anche gli stranieri “comprano meno rispetto agli anni scorsi. Lo abbiamo notato con i tedeschi, solitamente i clienti migliori. Anche loro risentono, evidentemente, della crisi”. Verso i primi giorni di novembre il quadro generale sull’annata 2024 del tartufo dovrebbe essere ancora un po’ più chiaro: l’augurio di tartufai e buongustai è che il clima progressivamente diventi più clemente, o quantomeno non dannoso, come lo è stato recentemente nei confronti dell’agricoltura italiana e non solo.
Intanto, la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 94 entra nel vivo, fino all’8 dicembre, dedicata all’“Intelligenza Naturale”, con il cuore nel Mercato Mondiale del Tartufo, i cooking show accompagnati dalle “Alte Bollicine Piemontesi” del Consorzio Alta Langa, “Official Sparkling Wine” - con cantine come Banfi e Fontanafredda, Bosca e Sara Vezza, da Pellissero a Brandini, da Pecchenino a Casa Eredi di Mirafiore, da Contratto a Coppo, da Enrico Serafino a Ettore Germano, Matteo Correggia, Fratelli Grimaldi, Gancia e Giulio Cocchi, tra le altre - e le “Cene insolite” in scenari di pregio con chef stellati, come Andrea Aprea e Philippe Léveillé, da Davide Oldani a Michelangelo Mammoliti, da Paola Griffa ad Andrea Berton, da Matteo Baronetto a Ugo Alciati, tra gli altri. Il tutto aspettando anche “Barolo en Primeur” 2024, la grande gara di beneficenza promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, con Fondazione Crc Donare Ets e Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, il 25 ottobre al Castello di Grinzane Cavour, e in cui saranno battute all’asta le barriques di Barolo della Vigna Gustava, e lotti comunali dei migliori Barolo e Barbaresco 2023 en primeur. E, il 10 novembre, in collegamento sempre con il Castello di Grinzane, l’“Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 25, a favore di importanti cause benefiche.
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