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La Stampa

Non solo vino, nasce il marchio eccellenze di Montalcino... La Docg del Brunello compie 40 anni e la Fondazione lancia un marchio per valorizzare la biodiversità del comprensorio dove si producono anche miele, prugne, farro e zafferrano... A pochi giorni dalla iniziative realizzate per celebrare i 40 anni dell’assegnazione della Docg al Brunello nasce il marchio “Eccellenze di Montalcino”, con l’obiettivo di valorizzare il percorso di sviluppo sostenibile di quella che secondo Remo Grassi, presidente della Fondazione territoriale del Brunello di Montalcino, è “la nostra oasi di biodiversità”. Già perché Montalcino è il primo produttore italiano di miele, ed è il numero uno per la produzione di prugne, di farro. Nel distretto c’è anche la Val D’Orcia che è Patrimonio Unesco. E poi zafferano e il tartufo bianco delle crete senesi. “Abbiamo depositato il marchio - spiega ancora Grassi - e stiamo studiando il logo. In questo territorio, infatti, l’agricoltura e l’allevamento green segnano trend di crescita e possibilità di occupazione per i giovani interessati a lavorare in un crocevia di arte e paesaggi incontaminati che ha avuto la capacità di rinnovarsi dopo lo spopolamento degli anni Sessanta”. Il comprensorio è di circa 31mila ettari, di cui solo il 15% è vitato mentre la metà è occupata da boschi, il 10% da oliveti e la restante parte da seminativo, pascoli, frutteti e altre colture. Oltre il 25% delle imprese agricole del territorio sono certificate biologiche e biodinamiche e sono a conduzione di imprenditori under 35 gli esempi di produzione sostenibile che si stanno sviluppando per la filiera del pecorino e dei formaggi di capra. Il vino,comunque. resta la locomotiva di questa crescita: “Da tempo il Brunello detiene il prezzo medio più alto del prodotto enoico italiano - spiega il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci -. Un trend che si riflette anche sul vigneto, con una stima per ettaro che in alcuni casi è in grado di sfiorare il milione di euro, per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro, il 4.500% in più rispetto a cinquant’anni fa”. Per le 300 aziende vitivinicole montalcinesi, secondo stime Valoritalia e Winenews sulla base delle quotazioni dell’annata 2014, si tratta di un valore del prodotto finito che vale oltre 1,2 miliardi.

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