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La Stampa - Il Gusto

Vino, ecco le 131 cantine migliori d’Italia per Wine Spectator … Toscana in testa, seguita da Piemonte, Veneto e Sicilia, new entry in Abruzzo: rivelata nel corso del Forum Wine2Wine la lista dei produttori italiani OperaWine 2024 selezionati dalla prestigiosa rivista americana… In testa c’è la Toscana con 33 cantine segnalate. Poi il Piemonte con 19 aziende, il Veneto con 18, seguito dalla Sicilia (16). È questo il podio dei 131 migliori produttori italiani OperaWine 2024, annunciati da Bruce Sanderson e Alison Napjus per Wine Spectator, il top del vino tricolore sul mercato americano. Sono stati rivelati nel corso di Wine2Wine, il forum internazionale sul wine business firmato da Veronafiere, che si tiene ogni anno a Verona dal 2014, nel pomeriggio di lunedì 13 novembre, anticipati da Wine News. L’evento è un punto di riferimento sia per i produttori sia per wine expert e professionisti del settore che hanno uno sguardo aperto sul mondo, e rappresenta una grande degustazione che coinvolge anche la stampa estera. Nell’elenco ci sono anche 25 cosiddette “all timer”, cantine che sono cioè presenti sin dalla prima edizione: si tratta, in ordine alfabetico, di Allegrini, Antinori, Bruno Giacosa, Ca’ del Bosco, Castello di Ama, Castello di Volpaia, Famiglia Cotarella, Ferrari, Feudi di San Gregorio, Fontodi, Livio Felluga, Lungarotti, Masi, Masciarelli, Nino Negri, Ornellaia, Paolo Scavino, Pieropan, Planeta, San Felice, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido, Tormaresca, Umani Ronchi e Zenato. Un’Italia del vino che emerge con tutte le sue peculiarità, con la sua ricchezza, e che continua ad appassionare con intensità i critici e il pubblico americani, sempre più curiosi. “Opera Wine, da ormai più di 10 anni, certifica quelli che sono gli alfieri del vino italiano oltre oceano - riflette il Master of Wine, Gabriele Gorelli, presente alla kermesse - Ecco allora come sia normale che regioni che la fanno da padrone siano la Toscana, il Piemonte, il Veneto. Ma Wine Spectator ha una grande responsabilità anche nei confronti di regioni che hanno meno forza di arrivare in certi mercati. Penso a un’azienda giovane del Sud come San Salvatore 1988, con meno di 20 anni di vita: essere già dentro Opera Wine ne suggella ulteriormente il valore. Questo, da parte di Wine Spectator, è uno degli aspetti più importanti da valutare, cioè non essere solo legati a grandi brand iconici e a regioni mature, ma riuscire ad avere anche la vivacità di raccogliere nuove sfide, che oggi il consumatore cerca, quindi l’autoctono, il piccolo, il particolare, l’originale”. Della Toscana nella selezione ci sono i “mostri sacri” da Antinori a Frescobaldi, da Argiano (new entry, il cui Brunello 2018 è stato decretato nei giorni scorsi da Wine Spectator il migliore al mondo) a Casanova di Neri, da Ornellaia a Tenuta San Guido, da Isole e Olena a Rocca delle Macìe. Il Piemonte spopola con i grandissimi nomi di Poderi Aldo Conterno, Elvio Cogno, Bruno Giacosa, G.B. Burlotto, G.D. Vajra, Mascarello Giuseppe & Figlio, Pio Cesare, Roagna, Vietti e così via. Tre le new entry: due toscane, Argiano e Isole e Olena, e dall’Abruzzo la Valentina. Ben rappresentato il Sud dall’abbondante Sicilia - fra le 16 Cusumano, Donnafugata, Feudo Maccari, Passopisciaro, Planeta, Tasca d’Almerita - Tenuta Regaleali e Tenuta delle Terre Nere - ma anche dalla Campania, che si difende con sette eccellenze fra cui Mastroberardino, azienda agricola San Salvatore 1988 e Terredora di Paolo. Due cantine ciascuno per Puglia (Masseria Li Veli e Tormaresca) e Sardegna (Agripunica e Argiolas). Una per la Calabria (Vincenzo Ippolito).Otto le uscite, ovvero le cantine che erano nell’elenco dello scorso anno ma che non sono state reintrodotte nel 2024: Librandi - Calabria, Montevetrano (Campania), Gravner (Friuli Venezia Giulia), Cantine Lunae Bosoni (Liguria), Rainoldi (Lombardia) Leone de Castris (Puglia); Siro Pacenti (Toscana) e Zymè (Veneto).

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