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LA STELLA ARTOIS SI BEVE BUDWEISER. NASCE IL COLOSSO DELLA BIRRA. INBEV ACQUISTA ANHEUSER-BUSCH PER 70 DOLLARI AD AZIONE

Stella Artois si beve Budweiser e pone così fine a un braccio di ferro durato mesi: il cda di Anheuser-Busch ha dato il proprio via libera, riporta il “Wall Street Journal”, all’offerta da 70 dollari per azione avanzata da Inbev. La nuova società si chiamerà Anheuser-Busch Inbev e sarà il numero uno al mondo nel settore della birra. Il valore complessivo dell’operazione ammonta a 49,91 miliardi di dollari: si tratta della maggiore transazione avvenuta da quando è scoppiata la crisi dei mutui subprime.
Con l’ok del board della società americana termina una saga durata mesi: dopo l’iniziale no all’offerta da 65 dollari, Inbev ha tentato a più riprese di convincere Anheuser-Busch, ma senza successo. La svolta la scorsa settimana quando il produttore belga ha deciso di ritoccare al rialzo di 5 dollari la propria offerta, portandola a 70 dollari per azione.
L’accordo raggiunto, che dovrà essere sottoposto agli azionisti, oltre a porre fine ai 150 anni di indipendenza di Anheuser, darà vita a un colosso del boccale con vendite nette annuali pari a 36 miliardi di dollari l’anno. I due gruppi insieme controllano 300 marchi di birra (Budweiser, Bud Light, Stella Artois e Beck’s …). I termini dell’intesa prevedono che a Anheuser-Busch, di cui il miliardario americano Warren Buffet è il secondo azionista, con circa il 5%, spettino due posti nel cda della nuova società.
L’accordo, per gli analisti, è la prova di come anche in momento di stanca delle merger & acquisition a livello globale a causa del credit crunch, l’appetito di alcune società non accenna a placarsi. Ma l’intesa testimonia inoltre come le banche, nonostante le perdite accusate, sono ancora pronte ad aprire i propri rubinetti per aiutare l’unione di società forti.
Per Inbev, comunque, l’operazione non è senza rischi: Anheuser-Busch trae la gran parte dei propri profitti dal mercato americano che cresce a ritmo lento e dove la concorrenza si è fatta di anno in anno più dura. Da quando Inbev ha avanzato la propria offerta i titoli Anheuser sono saliti del 26%, per chiudere venerdì in Borsa a 66,50% (+8,6% in una seduta).

La fotografia - Birra: i protagonisti del mercato mondiale
Il mercato mondiale della birra, nel quale negli ultimi anni si sono moltiplicati i matrimoni, è dominato da quattro attori principali che, dopo il via libera di Anheuser-Busch a Inbev, si riducono a tre. L’operazione Stella Artois-Budweiser rappresenta solo l’ultima delle grandi manovre in atto nel settore quest’anno. La prima metà del 2008, infatti, è stata caratterizzata dall’acquisizione di Scootish & Newcaslte da parte di Heineken e Carlsberg e dall’accordo negli Usa fra SabMiller e Molson Coors.
Ecco di seguito i quattro protagonisti del settore per giro d’affari:
Inbev (Belgio): leader mondiale del settore con un giro d’affari che, nel 2007, si è attestato a 14,43 miliardi di euro, a fronte di un utile netto pari a 2,2 miliardi di euro. Complessivamente Inbev ha venduto, nel 2007, 270,6 milioni di ettolitri di birra. Fra i marchi che fanno capo al gruppo figurano Stella Artois, Beck, Brama e Skol.
SabMiller (Inghilterra): secondo produttore al mondo. Il giro d’affari, nel 2007, è risultato pari a 21,4 miliardi di dollari. Il volume di birra venduto è ammontato a 216 milioni di ettolitri. I marchi che fanno capo al gruppo sono Miller, Peroni Nastro Azzurro, Grolsch, Pilsner Urquell.
Heineken (Olanda): il giro d’affari del terzo produttore mondiale si è attestato, nel 2007, a 12,5 miliardi di euro, per un totale di 119 milioni di ettolitri di birra venduti. L’utile netto, invece, è risultato pari a 807 milioni di euro. Fra i marchi che controlla ci sono Heineken, Amstel, Birra Moretti.
Anheuser-Busch (Stati Uniti): il giro d’affari 2007 è risultato pari a 16,9 miliardi di dollari; l’utile netto si è attestato a 2,11 miliardi di dollari. Nel 2007 ha venduto 188 milioni di ettolitri di birra; controlla i marchi Budweiser e Michelob.

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