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LA TANTO ATTESA DOC SICILIA È AL TRAGUARDO: IL COMITATO NAZIONALE VINI HA DETTO SI’. SUPERATO LO SCOGLIO DELL’“AMBITO AZIENDALE” PER LA PERCENTUALE MINIMA DI VITIGNI AUTOCTONI. IL COMMENTO DI PLANETA E TASCA D’ALMERITA

La tanto attesa Doc Sicilia sembra ormai al traguardo: il consiglio tecnico del Comitato Nazionale Vini, ha dato parere positivo sulla denominazione unica regionale. Superato con una deroga per 10 anni il problema legato “all’ambito aziendale” che obbliga il produttore a rispettare determinate percentuali di produzione di vino da vitigni autoctoni per poter utilizzare il marchio Doc Sicilia. Un problema che avrebbe colpito soprattutto le cantine sociali, visto che la quota sarebbe stata calcolata sul singolo viticoltore e conferitore, e non sull’aziende e sulla produzione totale, tagliando fuori, di fatto, tutti quei coltivatori che nei propri vigneti coltivano anche tante varietà di vitigno non autoctone. Salvo sorprese, dunque, la pubblica audizione in Sicilia alla presenza dei produttori, e la discussione davanti al cosiddetto “Parlamentino del vino” prima del voto finale sembra poco più di un proforma obbligato.

Focus - Il commento di due protagonisti dell’enologia Siciliana: Diego Planeta e Lucio Tasca d’Almerita
“Finalmente siamo quasi alla fine di questo lunghissimo iter, credo che sia un bel traguardo che si raggiunge - spiega Diego Planeta, alla guida di Settesoli - perché attraverso questa Doc potremo valorizzare veramente tutti i singoli territori siciliani che fino ad oggi erano già Doc, ma destinati di fatto all’anonimato, perché non potevano utilizzare il nome Sicilia. E poi, così, metteremo un po’ di ordine su tutti questi vini Igt Sicilia imbottigliati un po’ ovunque, che ci hanno creato un po’ di confusione”. Sulla stessa linea di pensiero Lucio Tasca, della griffe Tasca d’Almerita: “certamente è un fatto positivo perché Doc Sicilia è un nome, una marca e una garanzia. E poi nel futuro non si potrà più imbottigliare fuori dall’Isola, e con le sotto zone si potrà dare lustro all’Isola, da Contessa Entellina a Menfi a Contea di Sclafani, per esempio, settorializzando le zone viticole siciliane in maniera geograficamente più comprensibile, e aiuterà a far conoscere meglio la Sicilia e il suo vino.

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