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La tedesca Bayer compra il gigante americano delle sementi Monsanto, che ha accettato l’offerta da 57 miliardi di dollari. Coldiretti: “acquisizione spinta dallo storico flop delle semine Ogm che sono crollate del 18% in Europa nel 2015” …

La tedesca Bayer compra il gigante americano delle sementi Monsanto, che ha accettato l’offerta di 57 miliardi di dollari (che diventano 66 miliardi includendo i debiti). Come si legge in una nota, Bayer pagherà 128 dollari per azione per Monsanto, finanziando la transazione con una combinazione di debito e titoli. Il prezzo finale è del 5% più alto rispetto all’offerta originaria da 122 dollari presentata dal gruppo tedesco a maggio. Bayer prevede che l’operazione, già approvata dai consigli di amministrazione dei due gruppi, inciderà in positivo sull’utile per azione a partire dal primo anno pieno dopo la chiusura, prevista entro la fine del 2017, e ritiene di realizzare sinergie su costi e vendite per 1,5 miliardi di dollari a partire dal terzo anno pieno dopo la chiusura dell’accordo. Ulteriori sinergie sono attese per gli anni successivi, man mano che saranno messe a punto soluzioni integrate. Qualora la transazione dovesse saltare, Bayer - che prevede di non modificare il piano per il pagamento di dividendi pari al 30-40% dell’utile - verserà una penale da 2 miliardi di dollari.

“L’acquisizione è stata spinta dallo storico flop delle semine Ogm che sono crollate del 18% in Europa nel 2015 e per la prima volta fanno registrare anche una inversione di tendenza a livello mondiale con 1,8 milioni di ettari coltivati in meno, a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che non rispetta le promesse miracolistiche”, commenta la Coldiretti, “sulla base del rapporto annuale dell’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (Isaaa). Un percorso determinato dal fatto che le multinazionali hanno tutto l’interesse a concentrare la commercializzazione di fitofarmaci e sementi per garantirsi profitti in un momento in cui, tra l’altro, il mercato europeo anche per i nuovi indirizzi di Politica Agricola Comunitaria finalizzati a garantire processi di produzione a basso impatto ambientale, hanno determinato una sensibile riduzione nell’uso dei prodotti fitosanitari, mentre la positiva scelta della quasi totalità degli Stati europei, di rifiutare il ricorso alle sementi Ogm, ha determinato una contrazione del volume di affari delle multinazionali dell’agrochimica sul mercato europeo”.

“Con l’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer nasce un gigante dell’agrochimica che controlla il 24% del mercato dei fitofarmaci e il 29% del mercato dei semi ed una consistente presenza nella genetica vegetale per l’agricoltura che - sostiene la Coldiretti - genera una posizione di oligopolio che aumenta anche lo squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. L’operazione - continua la Coldiretti - segue da vicino l’acquisizione del gruppo Syngenta da parte di Chemchina e la fusione tra Dow Chemical e Dupont a conferma dei rischi di una eccessiva concentrazione di poche multinazionali su mercati come quelli delle sementi che sono strategici per la sovrantà alimentare dei singoli Paesi”.

“È evidente la necessità per l’Italia di salvaguardare il patrimonio unico di biodiversità di cui dispone con un maggiore impegno nel presidio di un settore determinante per la difesa dell’ambiente ma anche per la competitività del Made in Italy” ha concluso il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

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