La Toscana si conferma regina del turismo agrituristico in Italia, secondo il rapporto di Agriturismo.it. In generale bene tutte le Regioni. I turisti stranieri sono il 26% dell’afflusso nazionale, ma nel 2016 hanno preferito Grosseto a Siena

La Toscana dei Brunello di Montalcino e dei Chianti Classico, dei Bolgheri e del Nobile di Montepulciano, rimane al primo posto tra le Regioni, aggiudicandosi il 33,1% del totale nazionale nel settore agrituristico nel 2016. Segue, a grande distanza, l’Umbria del Sagrantino di Montefalco e dell’Orvieto: qui si registra una crescita del 46%, che la rende la seconda Regione con più prenotazioni, con l’8,2% di richieste. La terza posizione delle Regioni con gli agriturismi più ambiti va al Veneto dell’Amarone e del Prosecco, con il 6,4% delle domande. Segue a ruota il Trentino Alto Adige con i suoi grandi bianchi e con il Teroldego e il Trentodoc, che raccoglie il 5,8% dell’interesse. A pari merito, la Lombardia di Franciacorta e Oltrepò Pavese , e la Liguria dello Sciacchetrà, entrambe con il 5,6%. Cosa è chiaro dal rapporto di www.Agriturismo.it è che l’agriturismo è la forma di alloggio più amata dai turisti, sempre più gli stranieri.
Secondo i calcoli di Agriturismo.it, nel 2016 questi hanno rappresentato il 26% di tutta la domanda. Il loro interesse, in particolare, sembra premiare in maniera netta alcune regioni più di altre: in Friuli Venezia Giulia, con i suoi vini del Collio e non solo, Veneto e Sardegna, terra del Cannonau, questa percentuale sale ben oltre la media nazionale (registriamo, nell’ordine, percentuali pari al 48,3%, 46,1% e 40,6% di stranieri sul totale).

Per la prima volta in assoluto Siena non è prima nella classifica degli agriturismi, divisi in province, più amati dai turisti: colpo di scena nel 2016 che vede Grosseto capolista; a seguire Grosseto (con l’8,8%) e Siena (8,1%), troviamo Perugia e, al quarto posto, Firenze.

Focus - Ma cosa ha portato Grosseto in cima alla classifica?
La vicinanza al mare è un fattore incisivo, ma non determinante: se andiamo a vedere le zone in cui la crescita è stata maggiore troveremo, infatti, l’Arcipelago Toscano (+2,5%), ma anche l’Amiata versante grossetano (+2,8%). Inoltre, facendo un confronto di prezzi, non si notano grandi differenze sul prezzo settimanale. Non resta che domandarsi se la Provincia di Grosseto abbia una politica più produttiva sugli agriturismi e sul turismo in generale. Sicuramente la volontà di estendere il turismo maremmano a tutti i mesi dell’anno e non solo al turismo balneare rimane importante. Il turismo balneare comporta sicuramente l’attuale concentrazione di turisti tra luglio e agosto, ma si sta superando. Da sfruttare meglio, invece, la mitezza del nostro clima.
Dal canto suo, la provincia di Siena sta investendo da anni nel turismo “da trekking”, con la sistemazione dei percorsi della via Francigena e con l’organizzazione di eventi culturali e sportivi mirati a valorizzare la sua storia e la bellezza dei paesaggi che la caratterizzano. Inoltre si cerca di puntare ovviamente anche sul turismo eno-gastronomico, soprattutto nelle zone della Val d’Orcia e del Chianti Senese.

Focus - I numeri del rapporto di Agriturismo.it
 (Regione - Percentuale stranieri - Durata media soggiorno - Percentuale delle prenotazioni)

Abruzzo - 7,8% - 4,98 - 1,8%
Basilicata - 6,9% - 3,97 - 0,5%
Calabria - 19,1% - 6,45 - 0,8%
Campania - 25,2% - 3,08 - 2,9%
Emilia Romagna - 23,0% - 3,59 - 2,9%
Friuli Venezia Giulia - 48,3% - 4,31 - 0,8%
Lazio - 12,7% - 3,56 - 3,0%
Liguria - 35,2% - 5,10 - 5,6%
Lombardia - 41,7% - 3,58 - 5,6%
Marche - 12,4% - 5,92 - 4,6
Molise - 7,3% - 4,31 - 0,1%
Piemonte - 30,7% - 3,22 - 3,5%
Puglia - 16,8% - 5,84 - 5,6%
Sardegna - 40,6% - 6,65 - 3,6%

Sicilia - 35,1% - 4,42 - 4,5%
Toscana - 24,3% - 5,02 - 33,1%

Trentino Alto Adige - 21,4% - 5,36 - 5,8%
Umbria - 9,6% - 4,01 - 8,2%
Valle d’Aosta - 17,4% - 3,81 - 0,6%
Veneto - 46,1% - 4,61 - 6,4%
Italia - 25,6% - 4,56 - 100% 
Provincia - Percentuale
Grosseto - 8,8%
Siena - 8,1%
Perugia - 6,7%

Firenze - 4,5%
Verona - 4,2%
Bolzano - 3,3%
Livorno - 3,3%
Pisa - 3,0%
Lecce - 2,8%
La Spezia - 2,1%