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LA TRAGEDIA IN FRANCIA DI CHI MUORE PER TARTUFO … A TRICASTIN (AVIGNONE), ZONA UN TEMPO VOCATA PER VINI, OGGI IL SETTORE È ABBANDONATO (C’E’ UNA DELLE PIÙ GRANDI CENTRALI NUCLEARI). DA QUI OGNI ANNO 12.000 CHILI DI TARTUFI NERI

Che il mondo agricolo non sia tutto rose e fiori lo sappiamo già, che sia fatica, sudore e sofferenza, invece, spesso ce lo scordiamo, specie noi che questo mondo lo raccontiamo quotidianamente. A farci tornare con i piedi per terra sono spesso le tragedie, un anno fa in Italia il dramma degli immigrati sfruttati a Rosarno ci aprì gli occhi sui motivi per cui le nostre arance, probabilmente le più buone del mondo, costassero così poco. Questa volta, invece, il “pizzicotto” che ci sveglia dal sogno di un pacifico e redditivo ritorno alla terra dell’occidente ci arriva dalla Francia, e l’ha raccontato “Le Monde”, in terza pagina, sul primo numero dell’anno.

I protagonisti un “trufficulteur” (coltivatore di tartufi) e un presunto ladro di quelli che, nella regione di Tricastin, vengono chiamati “diamanti neri”. Siamo poco lontano da Avignone, in una zona un tempo vocata per i vini, oggi il settore è stato via via abbandonato, famosa per ospitare una delle più grandi centrali nucleari della Francia: da queste terre arrivano sui mercati ogni anno 12.000 chili di tartufi neri, sembrano un’enormità, ma sono tante le famiglie che qui vivono di “diamanti neri”. Ed ogni famiglia è proprietaria di un pezzo di terra che, per produrre una quantità sufficiente di tartufi, spesso si estende per alcuni ettari. Terra spesso violata, dalla quale sparisce in media il 15% della produzione annua di tartufi, rubati come si ruberebbe una mela, venduti come si venderebbe un collier di Bulgari.

I coltivatori lo sanno che i diamanti, anche se neri, calamitano ladri di ogni rango, e si organizzano in lunghi turni di controllo, giorno e notte, specie a ridosso della raccolta, sempre con la paura di essere aggrediti o di incontrare qualche brutto ceffo. Perché saranno anche prodotti di lusso, di pregio, ma per loro sono fonte di sostentamento, pane e vita. Ed è in una di queste sere, pochi giorni prima di Natale, che Laurent Rambaud, figlio di un “trufficulteur”, insospettito dalla presenza di un uomo sui propri terreni, ha sparato, ed ucciso un presunto ladro, Ernest Pardo.

Non è tutto oro quello che luccica, la terra è sudore, fatica, in questo caso anche tragedia.

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