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IL QUADRO

La vendemmia 2023 in Italia è iniziata con una “vendemmia di scorta” in cantina

Al 31 luglio, giacenze a 44,5 milioni di ettolitri (+4,4% sul 2022), secondo l’ultimo report “Cantina Italia” dell’Icqrf
CANTINA ITALIA, GIACENZE, vino, Italia
In Italia c’è una “vendemmia di scorta” in cantina (ph: Vectonauta su Freepik)

La vendemmia 2023, iniziata nei giorni scorsi tra Sicilia e Franciacorta, e pian piano al via in tutta Italia, e in un quadro complessivo decisamente complicato, tra le stime di calo produttivo dovute essenzialmente agli effetti della Peronospora, ed un mercato che, tanto a livello interno che all’export, non brilla, è partita con le cantine che avevano in pancia un carico di giacenze più consistente sul 2022.
Al 31 luglio 2023, infatti, dimoravano in cantina 44,5 milioni di ettolitri di vino (+4,4% sul 2022), 3,5 milioni di ettolitri di mosti (-8%) e 44.519 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (-12,9%). Così recita l’ormai consueto bollettino “Cantina Italia”, redatto dall’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi (Icqrf), sulla base dei dati contenuti nei registri telematici del vino.
Praticamente una vendemmia in cantina, almeno stando alle previsioni di Coldiretti (tra le più ottimistiche tra quelle diramate ad oggi), che prevede una produzione di vino nel 2023 intorno ai 43 milioni di ettolitri, a -14% sul 2022.
Seguendo un trend ormai consolidato, il report sottolinea come, oltre la metà del vino in giacenza sia Dop (53,2%), ed il 26,6% Igt, con una netta prevalenza dei rossi (53,9% per i vini a Denominazione, 64,1% per quelli ad indicazione geografica), con le prime 20 Dop e Igp che mettono insieme il 58,4% delle giacenze.
Come sempre, a guidare la classifica quantitativa è il Prosecco Doc, con 3,7 milioni di ettolitri (il 10,4% del totale dei vini Dop e Igp), seguito dall’Igt Puglia (2,1 milioni di ettolitri), dalla Doc Sicialia (1,4), dall’Igt Salento (1,4), e ancora dall’Igt Toscana (1,3), dal Montepulciano d’Abruzzo (1,3) dall’Igt Terre Siciliane (1,1) e dal Chianti (1,07 milioni di ettolitri).
Un quadro statistico che, con buona probabilità, viste le insidie della vendemmia 2023 che sta entrando nel vivo, e che sarà di certo tutt’altro che generosa, nei prossimi mesi sembra destinato a cambiare notevolmente, tanto a livello complessivo, che nel peso specifico delle diverse denominazioni.

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