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LA “VIA CAMPESINA”: “IL 50% DEI GAS INQUINATI ARRIVA DALL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE”

L’agricoltura industriale e il sistema alimentare globalizzato sono responsabili per una percentuale tra il 44 e il 57% del totale delle emissioni di gas serra a livello mondiale”. L’accusa, riportata dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, arriva da Henry Saragih, coordinatore generale del movimento internazionale “Via Campesina” al Klimaforum , il “controvertice” della società civile a Copenaghen.

“Una percentuale che si raggiunge - spiega Saragih - se consideriamo le emissioni (dirette e indirette) delle produzioni agricole, il disboscamento, la trasformazione alimentare, l’imballaggio, il trasporto e la decomposizione dei rifiuti organici. E dato che le porzioni maggiori sono quelle causate da deforestazione e trasformazione - che non possono essere messe in atto da piccoli produttori - è chiaro come siano le grandi Corporations le principali responsabili dei danni all’ecosistema, oltre che della distruzione progressiva della piccola agricoltura”.

Per cambiare le cose, secondo “Via Campesina”, occorre recuperare la materia organica nel suolo; invertire la concentrazione della produzione di carne negli allevamenti intensivi e reintegrare la produzione comune zootecnica e vegetale; ricollocare i mercati locali di alimenti freschi al centro del sistema alimentare; arrestare la deforestazione. Tutto questo è possibile però ad un prezzo preciso e sempre meno contrattabile: trasformare la produzione agroalimentare da sistema basato su multinazionali a sistema territoriale. Sostituire un modello impostato sul carbonio, dove gli interventi in favore dell’ecologia sono semplice moneta di scambio per crediti di inquinanti (io supero i limiti concordati di inquinamento da produzione, in cambio compro terra coltivabile nei Paesi poveri e impianto foreste), con un modello di microproprietà e microproduzione ecocompatibile.“Se vogliamo veramente affrontare la crisi dei cambiamenti climatici, dobbiamo fermare l’agricoltura industriale, che ha fortemente contribuito alla crisi climatica e massacrato i piccoli agricoltori del mondo”.

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