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LA VICEPRESIDENTE DEL SENATO EMMA BONINO “SBOTTA”: BASTA CON L’EQUAZIONE OGM-DEMONIO E TIPICO-BUONO. UNA CONTRAPPOSIZIONE SOSTENUTA DA “UN MONDO CHE OCCUPA SPAZI STERMINATI NELLA COMUNICAZIONE, SIA QUELLA DI SETTORE CHE QUELLA GENERALISTA”

Informazione “sempre e solo a senso unico” che propone al grande pubblico della Tv “un’unica verità”. E’ critica Emma Bonino, vicepresidente del Senato, nei confronti del trattamento riservato dalla televisione pubblica all’agroalimentare. Il dito è puntato contro la demonizzazione di certi tipo di alimenti e, viceversa, dell’osannazione di altri.

“Le poche notizie sulle biotecnologie - ha risposto a titolo d’esempio la Bonino - sono presentate, proposte e confezionate con un taglio sempre negativo: Ogm uguale demonio o comunque uguale cibo cattivo, foriero di chissà quali conseguenze negative sulla salute, sulla crescita dei nostri figli, utile solo a quei voraci produttori che vogliono fare cassa sulla pelle di cittadini ignari e inconsapevoli. All’esatto opposto, viene sostenuta e diffusa una stucchevole immagine del piccolo e naturale è bello sano, buono, famiglia felice, mulino bianco ecc e proposta una non scientifica equazione “prodotto senza Ogm uguale prodotto sicuro”, che oltretutto suona come pubblicità ingannevole. Consorzi di tutela quali Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele - ha proseguito - vendono per miliardi di euro ed esportano in tutto il mondo come prodotti di punta del Made in Italy perché sono sani, certificati, controllati e buoni, anche se provenienti da allevamenti che usano mangimi contenenti fino al 60% di soia da Ogm”.

Ad esasperare questa contrapposizione “ottusa e manichea”, c’è tutto, secondo la vicepresidente del Senato, “un mondo che occupa spazi sterminati nella comunicazione, sia quella di settore che quella generalista. Inventarsi l’agro-alimentare di qualità e rilanciare le filiere enogastronomiche - ha fatto notare - è un modello che va perseguito senza però farne un feticcio o l’unico modello ideologico accettabile, peraltro ad uso e consumo solo di chi se lo può permettere. Dal mio punto di vista il problema, o i problemi, sono sempre quelli: libertà di ricerca, libertà di e dell’informazione, libertà di scelta. Solo in tale quadro i cittadini possono farsi una loro idea e scegliere liberamente, consapevolmente e responsabilmente”.

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