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PER LA PRIMA VOLTA

L’Armenia, Paese con la cantina più antica al mondo, ospiterà il “Concours Mondial de Bruxelles”

In programma a Yerevan (21-23 maggio 2026) con la sessione di vini rossi e bianchi. Continua la crescita della viticoltura e dell’enoturismo nel Paese
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Areni-1, la più antica cantina al mondo, in Armenia

È il Paese della caverna di Areni-1, dove è stata ritrovata quella che è considerata dagli scienziati la più antica cantina al mondo, risalente a 6.100 anni fa, e che nel 2024 ha ospitato gli “Stati generali” del turismo del vino mondiale. Parliamo dell’Armenia, Paese con un mix di antiche tradizioni vinicole, varietà di uve autoctone, terroir diversificati e un profondo legame culturale con il vino, come testimoniato anche dal viaggio di WineNews (raccontato in un video) alla scoperta di un Paese fuori dalle rotte enoturistiche più classiche, ma ricco di storia, con una lunga tradizione vinicola e culinaria. E adesso l’Armenia, per la prima volta, ospiterà un evento di rilievo: l’edizione n. 33 del “Concours Mondial de Bruxelles” (Cmb), in programma a Yerevan dal 21 al 23 maggio 2026, e dedicato alla sessione dei vini rossi e bianchi. L’evento riunirà oltre 370 degustatori professionisti provenienti da almeno 49 Paesi e offrirà l’opportunità di assaggiare e valutare circa 7.500 vini da tutto il mondo. La scelta dell’Armenia come Paese ospitante riflette la crescente reputazione internazionale del suo settore vitivinicolo nazionale.
L’Armenia vanta una delle più antiche tradizioni vinicole al mondo: come già detto, nella grotta di Areni-1, situata nella regione di Vayots Dzor, gli archeologi hanno scoperto i resti della più antica cantina conosciuta, risalente a oltre 6.100 anni fa. Questo primato storico si intreccia oggi con una nuova era di rinascita produttiva, alimentata da investimenti, tecnologie moderne e riscoperta dei vitigni autoctoni. Le cantine armene, molte delle quali fondate nell’ultimo decennio, si stanno facendo notare per la qualità dei loro vini, spesso ottenuti da uve locali coltivate ad alta quota.
Il turismo del vino in Armenia è in rapida espansione. Numerose cantine, soprattutto nelle regioni di Vayots Dzor, Armavir, Aragatsotn e Tavush, sono oggi attrezzate per accogliere visitatori internazionali con degustazioni guidate, tour nei vigneti, esperienze gastronomiche e strutture ricettive di charme immerse tra i filari. L’interesse dall’estero è ulteriormente rafforzato da eventi come gli “Yerevan Wine Days”e l’“Areni Wine Festival”, così come dalla crescente partecipazione dell’Armenia alle principali fiere vinicole internazionali.
La viticoltura armena, inoltre, si distingue per la ricchezza dei suoi vitigni autoctoni, molti dei quali coltivati esclusivamente all’interno del Paese. Tra i più noti c’è il Sev Areni, uva rossa simbolo dell’Armenia, che dà origine a vini eleganti, dai sentori fruttati e speziati, spesso affinati in anfore o botti di rovere. Altri vitigni rossi autoctoni includono Haghtanak, Sireni e Karmrahyut, mentre tra i bianchi spiccano il Kangun e il Voskehat, quest’ultimo spesso definito “la regina delle uve armene”. Le vigne sono generalmente coltivate tra 900 e 1.800 metri di altitudine, conferendo ai vini freschezza naturale e un forte legame con il territorio. Accanto ai vitigni tradizionali, si fanno strada anche blend innovativi e spumanti Metodo Classico, a conferma di un settore dinamico e orientato alla qualità. Tanto che il Ministero dell’Economia della Repubblica d’Armenia ha recentemente dichiarato il comparto vinicolo una priorità strategica per lo sviluppo economico e turistico del Paese.

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