Gli italiani consumano circa 57 litri di latte al’anno, ma sempre più spesso questo latte arriva dall’estero. La produzione italiana segna un leggero calo (-0,7%), mentre le importazioni crescono al ritmo di oltre venti punti percentuali, assestandosi sulle 443mila tonnellate. Le esportazioni, inoltre, sono calate del 31%. Di questi ed altri problemi, legati anche all’allargamento dell’Europa ai paesi dell’Est si discuterà a Cremona, dal 26 al 29 ottobre, agli “Stati Generali del Latte”, per la Fiera Internazionale del Bovino da Latte.
I segnali di ripresa del settore in Italia non mancano: lo yogurt, ad esempio, ha fatto registrare un aumento dei consumi pro capite del 4,5%, con le esportazioni salite addirittura del 77%. Tuttavia c’é bisogno di lavorare ancora molto per comunicare l’alta qualità di una filiera che garantisce prodotti eccellenti, anche a fronte degli sforzi dei paesi dell'Europa dell’Est.
I dieci nuovi paesi membri dell’Unionem Europea hanno visto diminuire del 17% negli ultimi anni il numero delle vacche da latte, parallelamente ad un aumento della produzione per capo, nell’ottica di un miglioramento genetico degli animali. Il comparto italiano deve dimostrare di sapersi difendere da una realtà che rischia di compromettere una situazione già difficile, con la redditività degli allevamenti in continuo calo.
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