Nel cestino della frutta degli italiani sta trovando sempre più spazio l’avocado avocado, un prodotto che piace sempre di più alle famiglie del Belpaese. Un trend emerso nel “Tropical Fruit Congress” n. 3, evento organizzato da Ncx Drahorad a Rimini dove è di scena il Macfrut, chiuso oggi. La crescita dei consumi dell’avocado è considerevole. Come ha spiegato Daria Lodi, analista dell’Osservatorio Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli) Italy, “tra il 2020 e il 2021, il consumo di avocado nelle famiglie italiane è aumentato in volume da 400 g a 2,5 kg, con una crescita sbalorditiva del 18%”. Mattia Menni, marketing manager Spreafico, ha detto come “il settore della frutta esotica copre il 2,5% del valore sul mercato frutticolo, ed è in crescita sul 2020; in particolare, il 30% dei consumatori consuma attualmente avocado, ed i principali driver di acquisto sono i valori nutrizionali”. Per il commercio di questo frutto, “attualmente l’Olanda è l’hub principale per il trade di avocado in Europa, per il 90% nella varietà Hass”, commenta Ernst J. Woltering, professore e studioso alla Wageningen University & Research. Tra i maggiori produttori esportatori di avocado, insieme all’Olanda, c’è la Colombia: Jorge Enrique Restrepo Giròn dell’Associazione Colombiana dei produttori ed esportatori di avocado Hass, ha detto che “attualmente il mercato di più facile accesso sono gli Usa, mentre il più difficile è la Cina. L’Italia ha un grande potenziale, ma rappresenta ancora l’1% delle esportazioni totali dalla Colombia. Attualmente stiamo lavorando per educare i consumatori negli Usa e far crescere le esportazioni in questi paesi”.
Le sfide legate alla conservazione ed al trasporto di avocado sono però molteplici, data la delicatezza del frutto e la sua sensibilità alle basse temperature. Per questo è necessario un approccio sempre più tecnologico ed innovativo. Per Paz Garcìa Roque, ai vertici del comparto Food Market di Ziehl - Abegg, “le tecnologie che permettono di monitorare la qualità dell’aria nei magazzini e nel trasporto sono fondamentali per garantire l’arrivo del prodotto a destinazione non ancora del tutto maturo”.
Il Macfrut ha, intanto, registrato una novità: la prima volta del Venezuela, con la presenza del Viceministro del Commercio Estero e Promozione degli Investimenti Héctor Silva, in Fiera a Rimini: “il Venezuela punta a stringere i rapporti commerciali con l’Italia, la nostra presenza, per la prima volta, a Macfrut 2022, rappresenta per il Paese un’opportunità unica per far conoscere il nostro potenziale esportabile nel settore ortofrutticolo in un contesto internazionale specializzato. Vediamo il mercato italiano dell’ortofrutta molto sviluppato, perciò lo stiamo seguendo con molta attenzione, interessati alle nuove tecnologie presentate in fiera”. Il Venezuela ha alle spalle una grande tradizione come paese esportatore di frutta e ortaggi soprattutto verso il mercato europeo, nordamericano e dei Caraibi. Grandissima la varietà di ortaggi e frutti tropicali, con più di 250 tipi, tra cui mango, platano, banana, ananas, avocado, papaia, melone e anguria. “Il nostro Paese intende importare forniture per la produzione, alcune materie prime e macchinari, che sono necessari per aumentare i processi di produzione, renderli più efficienti e competitivi - ha proseguito il viceministro Héctor Silva - con l’Italia vorremmo intraprendere nuove relazioni”.
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