Il tema del lavoro, nella sua complessità ed interezza, le sfide che attendono il settore, le esigenze più stringenti, le emergenze, i temi più delicati, a partire dalla piaga del caporalato: sono le priorità di Confagricoltura che, per affrontarle, ha stretto una collaborazione con il Censis dedicata, in maniera specifica, al tema del lavoro in agricoltura.
“La qualità del lavoro in agricoltura - ha spiegato Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura - è alle basi dell’impegno della organizzazione. Ci siamo sempre battuti per cercare di contrastare caporalato, lavoro nero, fittizio nonché lo sfruttamento. Siamo convinti che i nostri collaboratori siano un capitale umano fondamentale per le imprese e lo abbiamo dimostrato con i numerosi avvisi comuni firmati con i rappresentanti dei lavoratori e i contributi forniti alle politiche e alle procedure per il controllo dell'immigrazione. Con la collaborazione del Censis abbiamo aggiunto un altro tassello indispensabile: quello dell’alleanza territoriale. Il percorso di trasparenza per la qualità del lavoro in agricoltura lo abbiamo intrapreso da tempo, dotandoci di un codice etico che impone agli associati il rispetto delle norme sul lavoro, pena l'esclusione dalla base associativa. E, in tal senso, il contratto collettivo di lavoro in agricoltura rappresenta da sempre, per Confagricoltura, un pilastro”, continua Giansanti.
Dal confronto tra Confagricoltura e Censis è scaturita la proposta di istituire un coordinamento tra organizzazioni delle imprese, sindacati dei lavoratori, rappresentanti istituzionali. Attraverso la concertazione si faranno proposte concrete sulle tematiche del lavoro in agricoltura. “La partnership con il Censis - riprende Giansanti - è parte integrante di uno scenario che ha diverse sfaccettature: lo approfondiremo insieme con un approccio scientifico, basato su dati reali, senza generalizzazioni, che ci aiuteranno a combattere meglio il fenomeno dell’illegalità, senza danneggiare l’immagine e l’economia del comparto agricolo, che assume oltre un milione di lavoratori, di cui un terzo stranieri”.
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