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Le eccellenze agroalimentari italiane? Per il Premier Renzi sono come quelle tecnologiche Usa, tanto che ci vorrebbe “un derby tra iPhone e mozzarella di bufala”. Così il Presidente del Consiglio a Napoli, nel Festival de “La Repubblica”

Non Solo Vino
Il famoso pranzo tra Renzi e Bersani

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha più volte sottolineato lʼimportanza dei prodotti agroalimentari italiani di eccellenza per un potenziale rilancio economico e produttivo del paese, ed è tornato a battere su questo tasto anche durante il suo intervento a “La Repubblica delle Idee”, il festival del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, in questi giorni a Napoli. E se nellʼedizione 2014 di Vinitaly aveva rilanciato lʼobiettivo di aumentare del 50% in valore lʼexport di questi prodotti entro il 2020, passando dagli attuali 5 a 7,5 miliardi di Euro, un processo del genere non può passare solamente da un maggiore sforzo commerciale, ma deve giocoforza comportare anche un cambiamento di prospettiva e di percezione dei prodotti di eccellenza del wine & food tricolore, sia dentro che fuori dai confini nazionali.
Ecco quindi il desiderio di Renzi: “io vorrei fare il derby tra l’iPhone e la mozzarella di bufala”, ha detto il Premier, perché “se pensate all’iPhone pensate agli Stati Uniti, ma non c’è un solo pezzo di questo telefono che sia stata fatto in Usa. Ma è stata fatta un grande operazione di marketing. L’Italia è l’unico paese al mondo dove il direttore commerciale parla male del prodotto. E fuori del mondo siamo un sinonimo di bellezza. Manca una operazione di marketing, perché il punto è cosa siamo in grado di valorizzare”, ha sottolineato. E di eccellenze da valorizzare, ha subito rilanciato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, ce ne sarebbero parecchie, perché l’Italia ha la leadership europea in questa categoria, con 262 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), e può perdipiù contare sul maggior numero di produttori biologici nell’Unione, garantendo livelli di sicurezza da record. “Il semestre di presidenza italiana dell’Unione e l’appuntamento dell’Expo”, ha sottolineato Moncalvo, “rappresentano importanti occasioni per far conoscere, con il grande lavoro del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il vero Made in Italy e le specificità di un modello produttivo unico che è cresciuto ed ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame territoriale. L’Italia per crescere deve tornare a fare l’Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che”, ha dichiarato Moncalvo, “garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina”.
Oltre al plauso di Coldiretti, il derby auspicato da Renzi ha raccolto anche quello, più cauto, di Confagricoltura, per la quale le dichiarazioni del Premier sono sì un dato positivo, ma da controbilanciare con unʼattenzione e una tutela sempre crescenti nei confronti della filiera produttiva delle eccellenze dellʼagroalimentare tricolore: sempre per rimanere in tema di mozzarella di bufala, secondo Confagricoltura “serve una rintracciabilità efficace e semplice da attuare, oltre a stabilimenti dedicati. E l’organizzazione degli imprenditori agricoli lo ha evidenziato, da ultimo, in una nuova lettera inviata ieri al ministro Martina. La sfida proposta dal premier è stimolante; però non la si vince se non assicuriamo la massima trasparenza del prodotto”, ha sottolineato lʼassociazione di categoria: “va utilizzato il decreto #campolibero per il rilancio del settore agricolo, intervenendo anche per migliorare la trasparenza e la qualità certificata della mozzarella Dop. Chiediamo al governo di sostenere una filiera strategica per l’agroalimentare italiano, per la crescita e lʼoccupazione”.

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