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Le idee culinarie di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana per oltre un secolo, finiscono sotto accusa: il 10 agosto a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) il “processo di piazza” con tanto di accusa e difesa, e il verdetto della giuria popolare

Non Solo Vino
Pellegrino Artusi e il suo Libro

La certezza è che Pellegrino Artusi, forse il più celebre gastronomo del mondo, ma anche grande uomo di cultura, è stato, con il suo “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, la guida culturale di generazioni di cuochi italiani (e non solo) per oltre un secolo. Ma oggi, che tutto è cambiato dalla prima edizione del suo volume, nel 1891, le idee culinarie di Artusi, raccolte in un opera che è molto di più del più grande ricettario di sempre della cucina italiana, andranno letteralmente sotto processo. Il “tribunale di piazza” sarà di scena il 10 agosto, alle ore 21.00, con tanto di accusa e difesa, a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), paese che ha dato i natali a Giovanni Pascoli, il poeta che fece del Passatore (il brigante Stefano Pelloni che nel 1851 fece incursione a Forlimpopoli, paese dell’Artusi, rapinando brutalmente molte famiglie, tra cui quella di Pellegrino), un’icona “cortese”, schiaffo in piena regola all’Artusi che subì sulla propria pelle le atrocità del personaggio.
Il quesito è: la cucina di Artusi è moderna o superata?
Alla Torre pascoliana, se lo chiederanno lo scrittore e giornalista enogastronomico, Alfredo Antonaros Taracchini nei panni dell’accusatore, e Piero Meldini, membro del Comitato scientifico di Casa Artusi, nelle vesti di difensore. Novità di questo processo sarà l’ingresso di due illustri firme della cucina, per la prima volta sul grande palco della Torre: in sostegno della difesa lo chef Alberto Faccani (Ristorante Magnolia Cesenatico), nei panni dell’accusatore Silverio Cineri (Ristorante Silverio Faenza). Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo e Presidente di Sammauroindustria. Il verdetto sarà emesso dal pubblico presente munito di paletta. L’evento è organizzato da Sammauroindustria, associazione pubblico-privata di San Mauro Pascoli. Come ogni processo che si rispetti, non mancano le requisitorie.
L’accusatore Taracchini non ha dubbi: “Artusi non è più moderno e attuale e, probabilmente, è del tutto superato. Non per colpa sua, bensì perché i tempi sono cambiati, in primis il rapporto col cibo. Ce lo vedete voi oggi il suo Manuale in un’epoca che ha sempre fretta e che ha fatto del web la sua religione?”.
Non la pensa allo stesso modo il difensore, Piero Meldini, secondo cui “Artusi è attuale non solo come letterato, ma anche per la sua idea di cucina. Che non è una cucina di campanile, esclusivamente legata alla tradizione romagnola, ma è invece una cucina eclettica, aperta all’Italia e al mondo”.
Insomma, nessuno mette in dubbio, nell’Artusi, il suo essere il padre della cucina italiana. Piuttosto è all’oggi che si rivolge il Processo. Con buona pace del gastronomo, che per una sera si dovrà sedere sul banco degli imputati, in quello stesso tribunale che dodici anni fa assolse il suo nemico di sempre, Stefano Pelloni detto il Passatore. Difficile fare pronostici sul verdetto di questo processo, tanto più davanti a una giuria popolare. Di certo, nel caso di condanna dell’Artusi, lo schiaffo sarebbe eterno.

Focus - Un po’ di storia del Processo
Promosso da Sammauroindustria, il Processo è nato nel 2001 dall’idea di riaprire il caso sull’omicidio del padre del Poeta, Ruggero Pascoli, assassinato in un agguato il 10 agosto del 1867. Da quella prima intuizione si sono susseguiti, il 10 agosto di ogni anno, altri Processi su personaggi che hanno fatto la storia della Romagna (e non solo): il Passatore di Romagna (2002), La cucina romagnola (2003), Mussolini (2004), Mazzini (2005), Secondo Casadei (2006), Garibaldi (2007), Togliatti (2008), Badoglio (2009), il Romagnolo (2010), Cavour (2011), Processo d’Appello Pascoli (2012), Rubicone (2013).

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