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LE IDEE DEL VULCANICO OSCAR FARINETTI, OVUNQUE VADANO, VISTO IL LORO SUCCESSO, ATTIRANO INVESTITORI. ANCHE IL PROGETTO “FICO, FABBRICA ITALIANA CONTADINA”, LA “DISNEYLAND DEL CIBO” A BOLOGNA. E LA CAMERA DI COMMERCIO INVESTIRÀ 6 MILIONI DI EURO

Le idee del vulcanico Oscar Farinetti, ovunque vadano, visto il loro successo, attirano investitori. Anche il progetto “Fico, Fabbrica Italiana Contadina”, la “Disneyland del cibo”, alla cui realizzazione nel Centro agrolimentare di Bologna (Caab) si sta lavorando con Eataly. La Camera di commercio della città ha deciso di partecipare al progetto con un investimento complessivo di 6 milioni di euro. Come per Unindustria, interessata come Unendo Energia, l’investimento é vincolato al coinvolgimento del patron di Eataly Oscar Farinetti. - Nelle scorse settimane oltre a Unindustria (che potrà investire fino a due milioni) e Unendo Energia (un milione), era arrivato anche la manifestazione dell’interessamento al progetto da parte delle cooperative. La “Disneyland” dell’agroalimentare dovrebbe sorgere al Caab quasi in concomitanza con l’Expo 2015, e bisogna trovare entro fine anno investimenti complessivi di 50 milioni.
Nel dettaglio, la Camera di commercio sottoscriverà quote del Fondo Immobiliare “Parchi Agroalimentari Italiani” con un investimento fino a due milioni di euro, poi farà poi confluire nel Fondo 4 milioni (3.932.835 euro) pari alla partecipazione dell’ente camerale al complesso immobiliare del Caab. “Con un investimento complessivo di quasi 6 milioni abbiamo deciso di impegnarci concretamente nella realizzazione di “Fico”. E’ una sfida importante per il futuro - ha spiegato Giorgio Tabellini, presidente della Camera di commercio - che confidiamo raccolga tutti gli elementi necessari per partire nei tempi programmati. La Camera di commercio, socio pubblico di Caab, ha deciso di investire in “Fico” non solo col conferimento del patrimonio immobiliare, ma anche con la sottoscrizione delle quote del Fondo, per dare un segnale del concreto coinvolgimento del sistema economico bolognese in questa nuova realtà”. Questo, perché, si tratta, per Tabellini, di “un progetto che può consentire traguardi importanti nello sviluppo della capacità attrattiva di Bologna e nella valorizzazione delle eccellenze della filiera agro-alimentare, due obiettivi fondanti dell’azione di questo mandato della Camera di Commercio”.

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