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ECCELLENZE

Le Olive Taggiasche Liguri e la Carne Salada del Trentino diventano Igp

Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “qualità, tradizione e legame con il territorio sono la vera forza della nostra agricoltura”
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Le Olive Taggiasche Liguri e la Carne Salada del Trentino diventano Igp

Si allarga il comparto cibo a denominazioni Dop Igp italiane: con la registrazione in Gazzetta Ufficiale delle “Olive Taggiasche Liguri Igp” e della “Carne Salada del Trentino Igp”, arrivano a 330 le denominazioni Dop Igp italiane, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Qualivita. Un patrimonio a cui vanno aggiunti i 529 prodotti vitivinicoli, per un totale di 859 denominazioni Dop, Igp, Stg e, considerando le 36 Ig delle Bevande Spiritose, si raggiunge un totale di 895 Indicazioni Geografiche.
Le Olive Taggiasche Liguri Igp si riferiscono alle olive da mensa e alla pasta o paté di olive, ottenute dalla varietà di olivo Taggiasca. Possono essere commercializzate come olive in salamoia, olive denocciolate asciutte, olive denocciolate in salamoia, olive denocciolate in olio extravergine di oliva, pasta o paté di olive, e sono caratterizzate da una dolcezza superiore alla media, amaro leggero, spiccagnolo pronunciato, sapore delicato. La varietà taggiasca è storicamente legata al territorio ligure e contribuisce a conservare i tipici Muretti a secco liguri, dichiarati Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Per la produzione delle olive destinate alla indicazione geografica protetta, sono da considerarsi idonei gli oliveti compresi nella zona di produzione dell’intero territorio amministrativo della Regione Liguria, i cui terreni, spiega il disciplinare, situati prevalentemente in pendenza con disposizione a terrazze, derivano da disgregazione di roccia madre di origine calcarea o scistosa-arenacea, che ha dato origine nel tempo a suoli di medio impasto tendenzialmente più sciolti alle quote più elevate o nelle parti prossime alle zone costiere. La raccolta delle olive destinate alla Igp deve essere effettuata entro il 31 marzo di ogni anno e, la produzione massima di olive negli oliveti, non può superare i 9.000 kg per ettaro.
La zona di produzione della Carne Salada del Trentino Igp comprende invece numerosi comuni della Provincia Autonoma di Trento. Si tratta di un prodotto di salumeria ottenuto da cosce di bovino disossate, nei tagli fesa, punta d’anca, sottofesa e magatello, che vengono rifilati, salati, aromatizzati e lasciati maturare in salamoia. La Carne Salada del Trentino Igp, spicca per la magrezza, il contenuto proteico elevato, la moderata sapidità, il profumo delicato e leggermente speziato e per il particolare metodo di produzione che le conferisce un profilo organolettico unico, apprezzato da secoli nella gastronomia trentina e italiana. Si tratta di un alimento di origine antichissima ma che, come si legge nel disciplinare, è “a partire dalla metà del Novecento che la reputazione del prodotto è notevolmente aumentata. Da allora infatti non vi è pubblicazione su prodotti tipici o piatti tradizionali né guida turistica o gastronomica, sia essa a circolazione locale o nazionale, che fin dalle prime edizioni non faccia riferimento alla “Carne Salada del Trentino” come ad una delle espressioni più tipiche della cultura alimentare del territorio”. Una reputazione a cui ha contribuito “anche la presenza costante del piatto nella ristorazione locale, che offre a molti turisti l’opportunità di apprezzarne direttamente la bontà e le caratteristiche”.
“Le Olive Taggiasche liguri e la Carne Salada del Trentino ottengono il riconoscimento Igp, l’Italia dimostra ancora una volta che qualità, la tradizione e il legame con il territorio sono la vera forza competitiva della nostra agricoltura”, così il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, saluta l’iscrizione delle due nuove eccellenze nel registro delle Igp. “Il mio impegno e quello del Masaf - prosegue Lollobrigida- è garantire a queste eccellenze nuove opportunità di crescita e affermazione sui mercati e il sistema delle indicazioni geografiche è la via da seguire per proteggere i nostri prodotti e distribuire valore a tutti gli operatori”. Con le registrazioni delle “Olive taggiasche liguri”e la “Carne salada del Trentino” nel registro delle Indicazioni geografiche protette, l’Italia raggiunge 895 riconoscimenti Ig, confermandosi leader in Europa. Il sistema delle indicazioni geografiche vale 20,337 miliardi di euro alla produzione, e porta all’estero prodotti per 11,6 miliardi di euro.

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