Le più prestigiose etichette del Belpaese dei Grandi Cru d’Italia, protagoniste dell’asta di Christie’s il 15 marzo a Londra. Al top? 12 bottiglie di Biondi Santi Brunello di Montalcino Riserva 1955 (12-19.000 dollari)

Non raggiungeranno le quotazioni di Romanée-Conti, ma i cru italiani, sul mercato internazionale delle aste, hanno raggiunto una popolarità sufficiente a meritarsi l’attenzione crescente di case storiche come Christie’s, che, proprio ai grandi vini italiani ,dedica l’asta di scena a Londra il 15 marzo.
Saranno 540 i lotti sotto il martello, di cui 68 delle più prestigiose etichette del Belpaese, rigorosamente “ex cellar” dalle aziende del Comitato Grandi Cru d’Italia. In primo piano la storica griffe del Brunello Biondi Santi, con le 12 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1955, valutate tra i 12.000 ed i 19.000 dollari, ma anche i due lotti da 24 bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva 1970 (5.000-6.600 dollari), senza dimenticare i lotti di Brunello di Montalcino Riserva 1971 e 1968 e 1969.
Continua a suscitare enorme interesse Tenuta dell’Ornellaia, con le 6 bottiglie di Masseto 2001 quotate tra i 4.000 ed i 6.000 dollari e le 24 di Ornellaia 2015 Il Carisma, ossia l’edizione limitata Vendemmia d’Artista, firmata dall’artista australiano William Kentridge (3.800-5.500 dollari). Quotazioni importanti anche per i grandi del Piemonte, dalle 12 bottiglie di Gaja Sorì San Lorenzo 1999 (3.800-4.800 dollari) alle 12 bottiglie di Giovanni Rosso Barolo Tommaso Canale Vigna Rionda 2011 (3.300-5.000 dollari), dalle 18 bottiglie di Bruno Giacosa Barolo Falletto di Serralunga d’Alba 2005 (2.400-3.000 dollari) alle 12 bottiglie di Michele Chiarlo Cerequio Barolo 2005, 2010 e 2013 (600-1.000 dollari).
Info: www.christies.com