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RICERCHE

Le pratiche di sostenibilità sono apprezzate dai consumatori e fanno aumentare il valore del vino

Lo studio di Wine Lister su 48 attori-chiave a livello internazionale aiuta le aziende a comprendere le nuove richieste del mercato
BIODINAMICO, BIOLOGICO, carbon neutral, SOSTENIBILITA, WINE LISTER, Mondo
C’è una correlazione positiva tra pratiche sostenibili e valore percepito dai consumatori

Certificazione biologica e biodinamica, riduzione dell’impronta di carbonio, alto valore ambientale (Hve, ovvero “Haute valeur environnementale”, certificazione francese) e imballaggi minimi/riciclati: sono le cinque pratiche che le cantine possono mettere in atto con la certezza che siano apprezzate dai consumatori e consentano l’aumento del valore (e conseguentemente dei prezzi) del vino. Lo dice lo studio della società di consulenza inglese Wine Lister, specializzata in fine wines, intitolato “Un settore che diventa verde", che punta ad aiutare produttori e aziende a comprendere la domanda di mercato in relazione ad una produzione vinicola sostenibile. I risultati sono basati su un sondaggio online condotto su 48 attori-chiave del settore, che insieme rappresentano ben oltre un terzo dei ricavi globali del vino pregiato.
Le crescenti preoccupazioni ambientali hanno portato ad una maggiore domanda da parte dei consumatori di prodotti eco-compatibili, con le industrie di tutto il mondo che sentono la pressione per ridurre il loro impatto ecologico. Di conseguenza, la sostenibilità è stata spinta in prima linea nelle strategie aziendali, con le aziende vinicole che non fanno eccezione a questa tendenza. I produttori di tutto il mondo hanno compiuto sforzi crescenti per limitare la loro impronta di carbonio e implementare l’agricoltura rigenerativa, dalla riduzione del peso delle bottiglie all'interruzione dell’uso di sostanze chimiche in vigna. Questa tendenza sta diventando sempre più diffusa, con il solo mercato del vino biologico che dovrebbe aumentare del 10,5% (tasso di crescita annuo composto) a livello globale tra il 2024 e il 2030.
Per valutare la domanda di mercato per pratiche sostenibili, Wine Lister ha condotto un sondaggio approfondito su 48 importanti nomi del commercio di vini pregiati di tutto il mondo. A questi è stato chiesto di classificare dieci pratiche sostenibili in base all’influenza che hanno sia sulle loro decisioni di acquisto, sia su quelle dei loro clienti. É stato poi chiesto loro di stimare il vantaggio economico che queste pratiche potrebbero produrre.
I risultati del sondaggio illustrano un chiaro allineamento tra le priorità commerciali e dei consumatori, con pratiche chiave che emergono come le più importanti per entrambi. Inoltre, oltre il 95% degli intervistati ritiene che un aumento dei prezzi potrebbe essere influenzato dall’adozione di pratiche eco-compatibili, il che suggerisce una correlazione positiva tra sforzi di sostenibilità e valore percepito.
Per quanto riguarda in particolare le certificazioni, gli addetti ai lavori che hanno risposto al sondaggio attribuiscono più valore alla certificazione Hve rispetto ai loro clienti. Negli ultimi quattro anni, la certificazione Hve in Francia è cresciuta sostanzialmente: a Bordeaux, quasi il 50% della superficie vitata era certificata Hve nel 2022 (in Italia, le certificazioni attualmente disponibili per le aziende del settore vitivinicolo che vogliono impegnarsi ad adottare un sistema di gestione basato sulla sostenibilità, dalla vigna alla cantina, fino alla commercializzazione, sono Viva ed Equalitas, ndr).  Invece la certificazione biologica è più importante per il consumatore, mentre gli addetti ai lavori non la considerano necessariamente prioritaria. Uno studio del 2021 di Ecological Economics ha mostrato che le etichette biologiche e biodinamiche certificate sono associate a punteggi critici migliorati (+6,2% e +5,6%, rispettivamente) rispetto ai vini convenzionali.
Sul valore percepito gli addetti ai lavori concordano sul fatto che l’adozione di pratiche sostenibili aggiunge valore ai vini, sottolineando un ulteriore vantaggio economico alla viticoltura ecosostenibile. Una percezione confermata da un sondaggio su 528 consumatori italiani condotto dal “Journal of Agriculture and Food Research” tra dicembre 2022 e febbraio 2023, in cui la maggior parte del campione (38%) ha dichiarato di essere disposto a pagare un sovrapprezzo compreso tra 1 e 3 euro per una bottiglia di vino prodotto con pratiche ecosostenibili. Il 20% del gruppo ha affermato che sarebbe disposto a pagare un sovrapprezzo di oltre 5 euro a bottiglia.

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