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FIERA INTERNAZIONALE

Le preoccupazioni della filiera del vino accompagnano ProWein 2023

Appuntamento, dal 19 al 21 marzo, a Düsseldorf, con numeri da record e spazio a bio e vini low alcol. L’Italia protagonista con 1.750 espositori
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ProWein

Crescita dei costi, interruzioni lungo la catena di approvvigionamento, recessione economica globale, climate change, guerra commerciale internazionale, bassa redditività dell’industria del vino, politiche salutistiche anti alcol, nuove normative volte alla tutela dell’ambiente, decrescita dei consumi di vino, volatilità delle valute, Covid-19 e domanda di vino no e low alcol: sono le sfide e le minacce principali che la filiera del vino si troverà ad affrontare nel 2023, secondo i professionisti del settore - piccole e grandi aziende, cooperative, esportatori, importatori, rivenditori, retail e ristoratori - coinvolti dalla Geisenheim University, che ha curato il “ProWein Business Report 2022”: “Out of the crisis - The current situation of the international wine sector” (analizzato qui da WineNews), lo spaccato sul momento della fliera enoica globale che accompagna, simbolicamente, il ritorno della ProWein, la fiera internazionale del vino più importante al mondo, con l’edizione 2023 (dal 19 al 21 marzo) che promette di essere quella del definitivo rilancio, dopo le cancellazioni del 2020 e del 2021 a causa della pandemia, e il ritorno in sordina un anno fa. A dirlo, ieri a Roma, nella presentazione ufficiale ProWein 2023, sono prima di tutto i numeri, che raccontano la crescita straordinaria della kermesse, organizzata da Fiera di Düsseldorf dal 1994, quando gli expo erano solo 321, da 8 Paesi. Nulla a che vedere con i numeri di ProWein 2023 che accoglierà ben 6.000 espositori da 60 Paesi e 400 territori diversi, ma anche migliaia di buyer e professionisti del settore, da cui passa buona parte del commercio globale di vino in Germania e sui mercati di Nord ed Est Europa.

A fare la parte del leone, l’Italia, forte di 1.750 espositori. Ampio spazio anche ai temi e alle tendenze più attuali, presentati sotto forma di trend show, spettacoli speciali e forum: farà il suo debutto “World of Zero”, spazio dedicato all’attuale e dominante tema degli “analcolici”, ed ancora focus anche su “Bottiglie leggere & Co.” e sul “mondo dei vini biologici”, l’area del biologico che ospita “Organic World”, e poi la mostra speciale “Packaging & Design; il trend show “Same but Different” si conferma come una vera e propria attrazione per il mondo delle bevande alcoliche artigianali, dalla birra al sidro. Sarà ancora parte del programma la Urban Gastronomy Lounge” by #asktoni & ProWein, ma da segnalare ci sono anche le masterclass di Toni Askitis, gastronomo, sommelier ed influencer, e gli approfondimenti su “Marketing & Kommunikation”, “Food Pairing” e “Welt der Gläser - Il mondo dei bicchieri”. Ed ancora la “Champagne Lounge”, con 120 maison, e i due “Forum ProWein”, dove le cantine presenteranno le loro ultime novità ai mercati.

Dopo la pandemia la nostra macchina marketing è ripartita”, ha detto Michael Degen, direttore esecutivo Messe Düsseldorf, presentando ieri a Roma ProWein 2023, che, nei giorni scorsi, ha presentato il suo “ProWein Business Report 2022”: quest’anno le prospettive sono buone - ha aggiunto Degen - ci attendiamo 150.000 operatori. L’Italia non è solo il Paese più rappresentato, ma anche il più importante in Fiera. C’è una partnership ormai consolidata, in pratica un lungo matrimonio, dove qualche volta si bisticcia, ma che va avanti con una certa solidità. L’interesse dei produttori italiani per ProWein è sempre alto e in crescita”, ha sottolineato Degen. “Lavoriamo da sempre con l’obiettivo di potenziare quella che molti addetti ai lavori definiscono la più efficiente piattaforma di affari al mondo per quello che concerne wine & spirits - ha spiegato Michael Degen - e la crescita continua ed esponenziale della fiera dimostra la validità del nostro operato. Fa, inoltre, estremamente piacere parlare di questo in Italia, che rappresenta un esempio perfetto di come ProWein abbia acquisito il ruolo di fondamentale punto di riferimento per produttori, stakeholders, media e tutta la filiera che gravita nel mondo dei vini e degli spirits. Il tutto in un contesto dall’ampio respiro internazionale - ha concluso Michael Degen - dove business, tendenze e novità si fonderanno in un unico mix. Con centinaia di degustazioni, incontri a tema, approfondimenti in grado di soddisfare le diverse esigenze. Con debutti importanti come quello di “World of Zero”, focus sul tema sempre più attuale dei vini analcolici, e conferme come “Same but Different”, dedicato alle bevande alcoliche artigianali come birra e sidro; ed ancora l’“Urban Gastronomy Lounge” con un gruppo selezionato di ristoratori che darà vita a performance che andranno in diretta streaming in tutto il mondo”. Non è un caso, viste le premesse, che le aziende leader del vino italiano, come ad esempio Pasqua e Frescobaldi, abbiano deciso per uno spazio maggiore, ed a sostegno della partecipazione italiana si schiera anche Ice Agenzia, con una partecipazione più strutturata, non più rivolta solo all’organizzazione di collettive, ma alla promozione e comunicazione del made in Italy vitivinicolo, con la proposta di seminari e degustazioni.

Alla luce della crisi energetica, ha ricevuto ulteriore impulso il tema del packaging alternativo al vetro: bag-in-box da 3 o 5 litri, buste di vino da 1,5 litri (una busta senza scatola), lattine di alluminio riciclabili, bottiglie in PET, vino in acciaio inossidabile e addirittura bottiglie di vino in carta: lo spettro è ampio, e in parte sorprendente. Ma che sapore hanno i vini? A che punto siamo con la capacità di stoccaggio? Ne parleranno i trendscout della ProWein, Paula Redes Sidore e Stuart Pigott. Una tendenza che si è già affermata è quella dei vini biologici, con 300 espositori presenti, tra cui le associazioni Bioland, Demeter, Ecovin, Fair’N Green, Respekt-Biodyn e Vignerons de Nature, senza dimenticare lo storico spazio dedicato al mondo dei vini naturali e bio: “Organic World”, nel padiglione 5, lo stesso in cui, guardando all’Italia, sarà presente la Campania, che ha deciso di puntare interamente sul biologico.

Tornando alla rappresentanza per nazioni, dopo l’Italia si segnala la Francia (13.000 metri quadrati e 1.000 espositori provenienti da tutti i maggiori territori del vino di Francia). Il cuore pulsante è la “Champagne Lounge”, cui sono dedicati quasi 1.000 metri quadrati. La terza nazione più grande espositrice a ProWein 2023 è, invece, la Germania, con 700 espositori provenienti da tutte le 13 aree di produzione, ed i leader del mercato, sia sul fronte della distribuzione (Schlumberger, Mack & Schühle, Peter Mertens, Zeter e Rotkäppchen Mumm) che su quello delle aziende vinicole di alto livello, da Markus Molitor a Dr. Loosen e Van Volxem. Tanto vino, ma anche tante altre proposte alcoliche diverse a ProWein 2023, la più grande fiera internazionale al mondo di vino, certo, ma anche degli spirits, protagonisti, dall’Armagnac allo Zwetschgen, nei due hotspot “Same but different”: su una superficie di 3.000 metri quadrati, l’intera gamma di superalcolici classici: whisky, cognac, brandy, liquori, gin,vodka e molto altro, con un’attenzione particolare per il sidro artigianale. “Same but different” è proprio il trend show speciale, per la scena gastronomica e dei bar alla moda, al centro dei contenuti di tendenza di ProWein 2023, che da sempre riserva attenzione e studi alle proposte emergenti nel mondo di vino e spirits. 120 espositori, provenienti da 26 Paesi diversi, presenteranno anche una vasta gamma di liquori artigianali, birra artigianale e sidro: vista l’attualità del tema “senza alcol”, non poteva mancare un padiglione speciale, intitolato “World of Zero”, dedicato a vini senza alcol o a bassa gradazione. Torna anche la lounge “Urban gastronomy by #asktoni & ProWein”, offerta rivolta in modo specifico alla gastronomia, ed in particolare ai ristoratori e al loro team che desiderano sviluppare ulteriormente il proprio know-how in materia di vino.

“Questa fiera è un’esperienza molto positiva, un evento decisamente internazionale che lo rende particolarmente apprezzato: ci piace anche il focus dedicato al bio, visto che la nostra è la denominazione a maggiore superficie bio in Italia e forse in Europa”, ha commentato, ieri a Roma, alla presentazione di ProWein 2023, Carlotta Gori, direttrice Consorzio di titela del Chianti Classico, il territorio veterano delle partecipazioni alla Fiera di Düsseldorf. Alte anche le aspettative del Consorzio Roma Doc, con il presidente Tullio Galassini, che ha ricordato come “la nostra visione di ProWein 2023 sia andare ad aggredire un mercato internazionale, che ci aspetta da tanti anni”.

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