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LE PRIORITÀ DEGLI ITALIANI? AMBIENTE, PAESAGGIO E AGRICOLTURA, LE “PRIMARIE DELLA CULTURA” PROMOSSE DAI GIOVANI DEL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANE SI RIVELANO UN SUCCESSO, CON PIÙ DI 100.000 VOTANTI. L’OPINIONE DEI PARTITI

Alla fine, alle “Primarie della Cultura” lanciate online il 7 gennaio dai Giovani del Fai-Fondo ambiente italiano, hanno votato in più di 100.000, soprattutto donne (il 61,5% dei voti totali) e tanti giovani (22,5% tra i 21 ed i 30 anni), per chiedere a gran voce al Governo che verrà una maggiore attenzione per cultura, paesaggio e agricoltura. La vera novità, è che per gli italiani ormai il concetto di cultura non si limita più solo al patrimonio storico artistico del Belpaese, ma si lega indissolubilmente al rispetto per l’ambiente. Il messaggio è forte e chiaro: tra i quindici temi proposti dal Fai il più gettonato (17.5%) è stato decisamente quello che propone di riportare almeno all’1% per cento del Pil i finanziamenti per il settore della cultura, attualmente scesi allo 0,19%. Subito dietro sono le politiche di tutela del territorio a catalizzare l’attenzione: il 14% degli italiani indica come prioritario lo “stop al consumo del paesaggio”, il 9,5% vuole “‘piani certi per la sicurezza del territorio” e l’8,8% una maggiore attenzione per il lavoro in agricoltura. A chiudere la “top five”, il diritto allo studio con “il dovere di finanziarlo” (fondamentale per il ,8% dei votanti).

Alto l’interesse anche per altri temi, dalle politiche integrate per il turismo, alla urgenza di aumentare le ore di storia dell’arte nelle scuole, dalla necessità di salvare biblioteche e archivi al desiderio di difendere i centri storici. Meno gettonata, invece, la proposta di una riforma del ministero dei beni culturali. Chiamati dal Fai a commentare i dati anche i politici dei diversi schieramenti, non tutti d’accordo con l’esito del voto. Se il rappresentante del Pd Matteo Orfini, come pure la rappresentante del Sel Loredana De Petris, spiega di condividere la necessità di un maggiore investimento pubblico, pure unito ad una riorganizzazione del ministero e ad interventi sui criteri di spesa, il rappresentante della lista Monti Andrea Romano calmiera le aspettative puntando piuttosto a “mantenere i livelli di spesa”. Dal Pdl Elena Centemero si impegna piuttosto a non procedere a nuovi tagli, e sulla stessa linea si schiera Marco Marsilio del Fli, che invita anche a “modificare il rapporto con il privato”. Marco Staderini dei Radicali fa notare che “nessuna trasmissione politica ha mai trattato ecologia e cultura come temi politici”, mentre Ferdinando Adornato dell’Udc invita a coordinare la spesa tra il Mibac, gli enti locali e le fondazioni bancarie e intanto chiarisce che per un cambio di passo serve l’impegno dichiarato del premier. La palla, adesso, passa al futuro Governo: ”noi - dice il vicepresidente Fai Marco Magnifico - ci auguriamo un ministro che si diverta ad occuparsi del settore, in quelli degli ultimi anni, tranne rare eccezioni, abbiamo trovato sempre poco entusiasmo”.

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