È cresciuto il commercio al dettaglio in Italia nel 2015, grazie soprattutto al comparto alimentare, che ha fatto +1,4% sul 2014. Tendenza confermata anche per le festività di Natale con la spesa per cibi e bevande che rappresenta il 34% del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, seguita dai regali con il 23%, dall’abbigliamento con il 17% mentre al divertimento è destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l’11%. A dirlo la Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat sui primi dieci mesi del 2015.
“A cambiare profondamente nel dettaglio alimentare italiano nel 2015 - sottolinea la Coldiretti - sono stati i luoghi dove gli italiani fanno la spesa con i discount alimentare che sono quelli che fanno registrare il balzo positivo più elevato (3,6%) mentre all’opposto le piccole botteghe alimentari che sono le uniche a far registrare un calo delle vendite (-0,6 %) tra tutte le diverse categorie di esercizi, alimentari e non. Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente. Mentre il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina - sottolinea la Coldiretti - evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani”.
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