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LE TRUFFE COSTANO ALL’AGRICOLTURA 3 MILIONI DI EURO AL GIORNO. LA CIA SI COMPLIMENTA CON IL NUCLEO ANTI-FRODI DEI CARABINIERI. CHI SOFISTICA I CIBI NON SOLO METTE A RISCHIO LA SALUTE DEI CONSUMATORI, MA DANNEGGIA LA CREDIBILITÀ DEI PRODUTTORI ONESTI

Le truffe e le sofisticazioni alimentari causano un danno enorme agli agricoltori e ai consumatori. Non solo si ingannano i cittadini, mettendo a rischio la loro salute, ma si mina la credibilità dell’intero settore agroalimentare italiano, conquistata negli anni proprio grazie alla qualità dei suoi prodotti tipici. Ecco perché i risultati dei controlli effettuati dal Nucleo antifrodi dei Carabinieri sono importanti: ora bisogna continuare su questa strada, intensificando gli accertamenti e inasprendo le sanzioni contro chi illegalmente adultera o tarocca il cibo. Lo afferma la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, commentando gli esiti delle verifiche dei Nac, che hanno sequestrato 23.000 chili di prodotti alimentari non in regola.

In Italia le frodi alimentari sono tante e diffuse -osserva la Cia- e muovono un giro d’affari da ben 3 milioni di euro al giorno. Soldi sottratti ai produttori onesti che ogni giorno lavorano su tecniche di produzione ad altissimo standard qualitativo, attestato dalle certificazioni europee come Dop, Igp e Stg. Solo nel 2009 - ricorda la Cia - ci sono stati oltre 700.000 controlli da parte delle forze dell’ordine (Nas, Icqrf, Corpo forestale, Agenzia delle dogane, Sistema di allerta comunitario, Capitanerie di porto, Carabinieri per le Politiche agricole e alimentari), con un totale di 41 milioni di chili di merci sequestrate per un valore economico di 145 milioni di euro. In più, nel primo semestre 2010, i sequestri effettuati dai Nas sono cresciuti già del 40%, per un totale di 10 milioni di confezioni di generi alimentari “taroccate” ritirate dal commercio, con un incremento del valore del cibo confiscato che sale a 71 milioni di euro.

Per tutti questi motivi - conclude la Cia - adesso è ora di usare “tolleranza zero” nei confronti di chi sofistica e inquina gli alimenti, rendendo sempre più rigorosi i controlli e “salate” le sanzioni. Non lo chiedono solo gli agricoltori ma anche i cittadini. Per nove consumatori su dieci, infatti, proprio la sicurezza dei cibi è al primo posto nelle scelte di consumo alimentari.

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