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SCENARI

Leader nell’export ma in una fase difficile: il mondo ortofrutticolo italiano fa il punto

Da oggi, a Madrid, in “Fruit Attraction”, la Confagricoltura riflette sul mercato (14 miliardi di euro, 25% in valore del settore agricolo italiano)
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Delle arance nella foto di Xiaolong Wong su Unsplash

Dal cambiamento climatico alla difficile ricerca di manodopera nelle campagne, all’inflazione che schiaccia i consumi delle famiglie: ecco i problemi che sta attraversando il mondo ortofrutticolo italiano e che saranno affrontati in“Fruit Attraction” (a Madrid, da oggi al 5 ottobre) , appuntamento internazionale di riferimento per tutti i professionisti del settore ortofrutticolo. La Confagricoltura presenta “le tendenze attuali del mercato ortofrutticolo”, all’Ambasciata italiana in Spagna, e, come spiega Confagricoltura, “l’alternarsi di avversità climatiche con temperature eccezionalmente alte sono un binomio deleterio che ha portato a pesanti diminuzioni di quantità e riduzioni di calibro. La dinamica dei costi, la carenza di manodopera, a cui si aggiunge l’incremento dei tassi d’interesse e una generale diminuzione del potere d’acquisto, frenano gli investimenti e riducono ulteriormente i consumi delle famiglie”. Inevitabilmente, a pagare le spese di questa crisi sono le imprese del primario. L’Italia arriva, comunque, all’appuntamento di Madrid, con un asset ortofrutticolo di tutto rispetto: prima voce dell’export agroalimentare, frutta e ortaggi italiani rappresentano un valore della produzione superiore a 14 miliardi di euro, pari al 25% in valore dell’intero settore agricolo nazionale.
L’imprenditore Rosario Rago (in Confagricoltura, con delega al settore ortofrutticolo) ha poi aggiunto che “serve farsi guidare da logica e buon senso. Le misure tampone, pur importanti, non sono sufficienti. Completare l’iter d’approvazione per le Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita, ndr) porterebbe significativi risultati sulla sostenibilità delle produzioni, riducendo la pressione sulle risorse naturali come l’acqua, l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti e fornendo strumenti per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Con l’innovazione possiamo aumentare la produttività e ridurre i costi di produzione delle imprese per renderle più competitive sui mercati esteri, ma occorre anche superare il deficit logistico e infrastrutturale nazionale. La quarta gamma in particolare sta subendo il suo primo vero momento di crisi, colpita dall’aumento dei costi di produzione. È diventato indispensabile - conclude Confagricoltura - partire dall’apprezzamento dei consumatori per i prodotti impacchettati in materia d’igiene e sicurezza. Abbiamo proposto un tavolo di confronto italiano e un gruppo di contatto europeo per ragionare sulle strategie più opportune da mettere in atto per far comprendere i vantaggi e il valore di questi prodotti”.

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