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LEGGE DI STABILITA’: “IL PARLAMENTO RIESCE A PEGGIORARLA” DICE IL PRESIDENTE COLDIRETTI. E GLI AGRICOLTORI CIA: “QUALCHE SPIRAGLIO PER L’AGRICOLTURA, MA LA STRETTA SUL GASOLIO È UN ULTERIORE COSTO PER LE IMPRESE”

“E’ grave l’intenzione di aumentare le tasse sul gasolio agricolo, notoriamente usato da chi lavora la terra per premiare di fatto anche chi la terra la detiene senza essere impresa. Siamo decisamente contrari alle modifiche che il Parlamento sta facendo sulla legge di stabilità rispetto alla fiscalità agricola perché addirittura peggiorative di quelle già pesanti presentate dal Governo”. Lo afferma il presidente Coldiretti, Sergio Marini sulle modifiche alla legge di stabilità, concordate dai relatori Renato Brunetta e Pierpaolo Baretta.

Anche la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi si è espresso sulle modifiche introdotte dalla Camera alla legge di stabilità: “qualche spiraglio positivo, ma la stretta sul gasolio agricolo rappresenta un ulteriore pesante costo per le imprese. Giudichiamo positivo anche il congelamento dell’Iva al 10%. L’aumento di un punto percentuale avrebbe colpito prodotti come carne, pesce, yogurt, uova riso, farine, miele e zucchero. E le conseguenze sui consumi alimentari, che continuano a diminuire, sarebbero state disastrose”.

“Un discorso a parte merita l’Imu: attendiamo ancora - sostiene il presidente Cia, Politi - la convocazione da parte del Governo (che aveva promesso nella primavera scorsa) per fare il punto sull’imposta; tuttavia, la nostra battaglia continuerà incessante perché i beni strumentali (fabbricati rurali e terreni agricoli) non possono essere tassati. Questo significa penalizzare il lavoro degli agricoltori che, nonostante le difficoltà e la crisi, hanno dimostrato grande vitalità aumentando il valore aggiunto e creando nuova occupazione”.

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