Dal 1853, quando Franklin Pierce, Generale dell’esercito degli Stati Uniti, diventò Presidente, i due partiti che tradizionalmente raccolgono la quasi totalità dei voti e degli scranni, il Partito Democratico ed il Partito Repubblicano, hanno sempre espresso la guida del Paese a stelle e strisce, nonostante un gran numero di candidati indipendenti, quasi sempre ridotti alla marginalità politica. Del resto, lo stesso Trump, non un decano dei Republicans, è dovuto passare per le primarie di partito per poi iniziare la lunga cavalcata alla presidenza che, nella tornata del 2020, potrebbe vedere in corsa un candidato indipendente di altissimo profilo, con un passato, recentissimo, nel mondo dell’industria agroalimentare: Howard Schultz, Ceo del colosso delle caffetterie Starbucks fino a giugno 2018, in un’intervista al “New York Times” ha infatti ammesso di lavorare alla propria candidatura, come detto da indipendente, nonostante abbia sempre votato Democratico, confermando ciò su cui, da mesi, speculava gran parte della stampa Usa. Guardando all’ultimo secolo e mezzo di storia, la sua elezione appare quasi impossibile, ma chissà che anceh gli Stati Uniti non scoprano un’improvvisa voglia di cambiamento.
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