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Libero

II vigneto Italia è in ginocchio per grandine e peronospora … Produzione in calo soprattutto nel Mezzogiorno. In alcune zone della Toscana già perso il 70% dei grappoli. Non andremo oltre i 47 milioni di ettolitri di vino… Il vigneto Italia si avvia verso una vendemmia molto problematica. Grandinate, caldo bruciante e soprattutto peronospora - una malattia fungina che attacca le viti - stanno falcidiando i grappoli. I danni maggiori, almeno per ora si riscontrano al centro e al sud Italia. Secondo le stime preliminari diffuse ieri dalla Coldiretti, al momento la produzione italiana di vino per la vendemmia 2023 è stimata attorno ai 47 milioni di ettolitri, contro i 50 raggiunti lo scorso anno. Un dato molto vicino a quello francese, ma ancora suscettibile di ampie correzioni. Maltempo e peronospora hanno provocato danni ingenti dalla Toscana in giù e si stima che la vendemmia faccia perdere al vigneto Italia il 14% dei grappoli. Con punte però del 50% in talune zone del Mezzogiorno. La vendemmia rispetta i tempi ed è giù iniziata. Per la precisione c’è stato ieri il distacco del primo grappolo in Sicilia nell’azienda agricola Giuseppe Provenzano, ad Alcamo, contrada Crocicchia nella provincia di Trapani con la vendemmia delle prime uve di pinot grigio. “Il 2023 sarà comunque una delle peggiori annate dell’ultimo secolo, insieme al 1948, al 2007 e al 2017”, spiega la Coldiretti, “anche se in Italia si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi molto dipende dall'evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane”. In base alle prime proiezioni, in assenza di ulteriori eventi avversi, per la conquista del primo posto come produttore mondiale di vino si prospetta, sempre secondo la Coldiretti, un testa a testa fra Italia e Francia, che sta facendo i conti con malattie della vite e maltempo, mentre la Spagna, dove il meteo ha anticipato la raccolta di almeno due settimane, dovrebbe restare terza con 36,5 milioni di ettolitri e un calo dell’11% rispetto allo scorso anno. Meteo a parte la peronospora sta mettendo in ginocchio interi distretti produttivi. In Toscana nelle zone del Brunello e del Chianti ci sono cantine che hanno già perso il 70% del raccolto. Secondo i dati raccolti da WineNews.it, i Consorzio del Chianti e del Chianti Classico prevedono un calo fra il 10 e il 15%, il Consorzio del Brunello di Montalcino un -5%. Mentre il Consorzio del Bolgheri e del Bolgheri Sassicaia ha già messo in conto un calo in vigna del 20%. Ma in alcuni territori dove la peronospora ha colpito più duramente, soprattutto per i viticoltori del biologico, c’è la prospettiva di non vendemmiare affatto, anche se i grappoli superstiti darebbero comunque un vino eccellente. Nel Foggiano, sempre la peronospora della vite, si è letteralmente divorata fino a 7 grappoli su 10, mentre in provincia di Latina per i vigneti di Merlot, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia, la produzione è già calata fra il 30 e il 50% per cento. E non è finita, purtroppo. Pure in Francia la malattia fungina, assieme a oidio e flavescenza, sta facendo una strage in vigna. Molti vignaioli sono nel dramma dopo che le assicurazioni hanno fatto sapere che il danno da peronospora non è coperto e non risarciranno un centesimo a nessuno.

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