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Libero

Commercializzare il vino ignorandone la qualità è una strategia perdente … Chi ha costruito le strategie sui maxi volumi e la grande distribuzione, condannando i vini a un’identità a codici a barre indistinti, oggi piange lacrime amare. Non si parla di chi nella Gdo vede un canale per posizionarsi nel giusto rapporto qualità-prezzo ma chi i vini li commercializza ad autotreni e non ad annate. Premettendo che oggi l’Italia propone attraverso la grande distribuzione il 65% delle bottiglie consumate entro i confini nazionali, la riflessione assume un significato di enorme rilievo. Il saldo 2018, sulla base dei dati IRI, è negativo: -5,6% in volume, per un totale di 480 milioni di litri di vino confezionato. WineNews analizzando il trend ha scoperto che nelle ultime 52 settimane in iper, supermercati e punti a libero servizio l’andamento è stato in contrazione. A fare da leggero contraltare, si è registrata una crescita dell’1,9% in valore, con un prezzo medio al litro, nel complesso, di 3,4 euro. A livello di tipologie, seppur tutte in ca-lo, c’è ancora una netta prevalenza del vino rosso, a 244 milioni di litri (-5,9%) per un valore di 873,6 milioni di euro (+1,8%), con un prezzo medio di 3,6 euro antro (+8,2%), davanti ai vini bianchi, a quota 207,5 milioni di litri (-5,1%) per 679 milioni di euro (+1,9%) ed un prezzo medio di 3,3 euro al litro (+7,4%). Ancora marginali, almeno in Gdo, i vini rosati, che valgono appena 28,7 milioni di litri (-6,5%) per 80,6 milioni di euro, con un prezzo medio di 2,8 euro al litro (+9,7%). Tra i formati, il domino è ancora quello della bottiglia fino a 0,75 litri, che vale più della metà dei volumi, a 252 milioni di litri (-3%) e tre quarti dei valori, con 1,2 miliardi di euro (+1,8%), oltre ad essere il formato che garantisce, di gran lunga, il prezzo medio al litro più elevato, a 4,9 euro al litro (+5%). Resta importante la quota, in volume, del vino in brik, a 134,8 milioni di litri, nonostante un calo dell’8,1% in volume, con una crescita in valore, però, del 4,8%, a 209,5 milioni di euro, nonostante un prezzo medio assai basso, di 1,6 euro al litro (+14%). Perdono terreno anche la plastica (-11%, a 16,3 milioni di litri, per 22 milioni di euro, +3,2%, ed un prezzo medio di 1,4 euro al litro) e gli altri formati (19,1 milioni di litri, -13,1%, per 31,1 milioni di euro, -4%, a 1,6 euro al litro in media), mentre l’unico formato a crescere sia in volume che in valore è il bag in box, con un balzo dell’8,9% in quantità, a 14,3 milioni di litri, ed un valore che sfiora i 25 milioni di euro (+18,4%), a 1,7 euro al litro in media.

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