Le tre regioni d'eccellenza dell'extravergine d'Italia sono la Toscana, la Liguria e l'Umbria: in questi territori, più che in altri, l'olio, oltre ad essere di grandissima qualità, è anche una vera e propria religione.
Ecco un breve profilo dell'annata 2000, realizzato dall'Unaprol:
Toscana: sensibile diminuzione calcolata intorno al 35%. La produzione 2000 è di 124.000 quintali (nel '99/2000, era stata 190.000 quintali). Buona la qualità. In Toscana, la cultivar prevalente è il frantoio, dal quale si ricava un olio fruttato, ricco di sapori con profumi di erbe mediterranee.
Liguria: in questa regione c'è da segnalare un aumento del 30% della produzione: 33.000 quintali. Discreta qualità. In Liguria, le cultivar prevalenti sono la taggiasca e la lavagnina: si ricava un olio delicato con sensazione di dolce, leggermente velato, di colore giallo paglierino, pronto per l'immediato consumo.
Umbria: annata di scarica in Umbria, dove c'è stato un calo del 40%. La produzione 2000 è sui 100.000 quintali. Eccellente la qualità. In Umbria, la cultivar prevalente è moraiolo, da cui si ricava un olio fruttato armonico di colore verde con riflessi dorati.
La classifica, invece, delle regioni più produttive, nel 2000, è stata la seguente: la Puglia con 2.000.000 quintali, la Calabria con 1.200.000 quintali, la Sicilia con 440.000 quintali, la Campania con 420.000 quintali.
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