“Il nome della Città di Alba mi ha sempre colpito: i miei primi anni di vita, quando avevo una famiglia ed una casa, hanno avuto come sottofondo musicale il chiacchiericcio piemontese della mia nonna torinese Olga con Susanna, una giovane cameriera di Mondovì. Erano come due sorelle che chiacchieravano sempre in dialetto. Mia nonna è stata deportata con mio nonno e Susanna continuò a vivere per quarantadue anni in casa nostra. La storia di Alba ed il legame di questa terra con mia nonna è stato il motivo per cui ho colto al volo questo invito. Oggi è bello essere qui, in questo incontro caldo ed affettuoso, con il profumo di questo tartufo che mi ricorda l’infanzia. Oggi, non mi curo delle critiche e delle minacce: voglio sentire tutte le voci che sono tantissime delle persone che incontro e di quelle che mi scrivono. Questo è un mare di belle cose che azzera completamente critiche e minacce”. Così la senatrice Liliana Segre, voce e memoria della più grande tragedia dell’umanità, l’Olocausto, che ha vissuto ed a cui è sopravvissuta, tenendo per tutta la vita alta l’attenzione sul capitolo più buio della storia del Novecento, nella cornice del Teatro Sociale “G. Busca” di Alba, ha accolto il “Tartufo dell’Anno” 2019, il riconoscimento più prestigioso di una città, Alba, e di un territorio, le Langhe, simbolo della Resistenza, nell’anniversario n. 70 della Medaglia d’Oro al Valor Militare assegnata alla capitale del prodotto italiano più pregiato il 13 novembre del 1949 dal Presidente della Repubblica, di allora e langarolo, Luigi Einaudi.
“I Tanti sindaci e soprattutto i moltissimi giovani presenti al teatro sociale di Alba sono la testimonianza del carattere di questo territorio, baluardo di democrazia durante la Seconda Guerra Mondiale. Quello della consegna del Tartufo dell’anno alla senatrice Liliana Segre - spiegano i il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Alba Carlo Bo ed il presidente dell’Ente Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba Liliana Allena - è un momento fra i più belli della storia della Fiera del Tartufo, non solo perché fra i molti impegni di questo periodo la senatrice ha scelto di venire ad Alba per ricordare i 70 anni della medaglia al valor militare alla città, ma soprattutto perché il suo esempio ricorda che oggi non bisogna tentennare nel dichiararsi antifascisti e nel testimoniare nel quotidiano che l’odio e l’indifferenza si devono combattere tutti i giorni, anche attraverso l’amore e il rispetto del proprio territorio. Come ci ha detto Liliana Segre: “senza storia come fa ad esserci la memoria?”. Bisogna sapere quando e perché sono accadute le cose del passato per disegnare un futuro più giusto e ostinatamente proseguire nella battaglia contro l’odio”.
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