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ATTUALITÀ

L’Italia del vino by Ismea: fatturato a 13,8 miliardi l’export ne vale 7,8, giù la produzione

Il settore ai “raggi x”: grazie agli spumanti, i vini bianchi crescono rispetto ai rossi. Le esportazioni delle Dop aumentano di valore (5,2 miliardi)
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I numeri del vino italiano nel 2023 by Ismea

L’Italia enoica (che è pronta a darsi appuntamento a Vinitaly, dal 13 al 17 aprile, a Verona, la più grande fiera di settore e che celebra uno dei prodotti simbolo del Belpaese, ndr), sta attraversando un momento di “passaggio”, con tante sfide davanti da affrontare. Ma che, allo stesso tempo, può contare su basi solide avendo dalla sua un bagaglio inestimabile fatto di paesaggio, storia, cultura, identità ma anche di numeri. Perché la viticultura in Italia è qualcosa di solido e concreto, un volano economico che smuove l’occupazione e porta ricchezza.
Numeri che fanno parte della panoramica de “L’Italia del vino” by Ismea (marzo 2024) che fornisce una fotografia dettagliata sul settore nel 2023. Ad iniziare dai 13,8 miliardi di euro di fatturato complessivo, che rappresentano il 10% dell’intero fatturato dell’agroalimentare, o del valore dell’export sceso a 21,4 milioni di ettolitri (-1%) per un valore di 7,8 miliardi di euro (-0,8%) ed un import in crescita a quota 2 milioni di ettolitri (+1) con un’impennata in valore fino a 574 milioni di euro (+22%). Tutto questo grazie a 675.000 ettari di vigneti, 33.000 aziende vinificatrici (oltre il 55% sono cooperative di vino). Un anno, il 2023, che sarà ricordato anche per la scarsità della produzione come conferma il dato dei 38 milioni di ettolitri, il 23,2% in meno nei confronti del 2022.
Italia che vanta, comunque, un patrimonio da record fatto di 527 riconoscimenti Dop e Igp (77 Docg, 332 Doc, 118 Igt). Se la produzione ha registrato una forte flessione c’è da dire che, negli ultimi anni, è cresciuta quella di vini Ig e dei bianchi, rispetto ad i rossi, con i rosati arrivati al 3%. L’exploit dei bianchi va ricercato nella performance degli spumanti arrivati nel 2023, grazie a 7 milioni di ettolitri, ad una quota del 18% della produzione nazionale. In rialzo anche la superficie vitata arrivata a 675.136 ettari; il vigneto italiano è per il 65% a Dop, 14% a Igp e 21% tra comuni e varietali
. Il 46% del totale, e quindi 311.000 ettari, ha usufruito della misura Ocm Ristrutturazione e Riconversione.
Il focus sull’export mostra una crescita in valore per i vini Dop (5,2 miliardi, +0,4%) che si prendono la parte più significativa davanti agli Igp (1,67 miliardi, -3,5%), entrambi comunque in calo in valore rispettivamente del -3,2% (10,8 milioni di litri) e del 2,2% (5,2 milioni di litri). Negli ultimi dieci anni l’export, sottolinea il report di Ismea, è costantemente cresciuto in valore (+56% in dieci anni), mentre i volumi sono rimasti sostanzialmente costanti.
A cambiare è stato, invece, il “paniere” delle esportazioni, passate in volume dal 35% al 51%, mentre in valore la quota è passata dal 52% al 67%. Un risultato da attribuire, spiega Ismea, anche alla misura Promozione dell’Ocm Vino (attuale intervento settoriale del Psp). Nel 2023 i consumi complessivi si sono mantenuti di poco al di sotto dei 22 milioni di ettolitri (-2%), con i consumi pro-capite a 37 litri.

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