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ECCELLENZE GASTRONOMICHE

L’Italia e la pasta: un amore globale che vale 4 miliardi di euro di export 2024

I consumi mondiali sfiorano 14 milioni di tonnellate, con il Belpaese che traina con oltre 23 chili pro capite all’anno. A dirlo, Unione Italiana Food
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L’Italia e la pasta: amore globale da 4 miliardi di euro di export (ph: Freepik)

Quando si pensa alla pasta, inevitabilmente, viene in mente l’Italia. E il mondo ne è sempre più affamato. I consumi globali di pasta sfiorano i 14 milioni di tonnellate, e gli italiani ne sono i maggiori consumatori, con oltre 23 chili pro capite all’anno, ma anche quelli che più di tutti, producendola o preparandola nelle cucine dei ristoranti di cinque continenti, la fanno conoscere al resto del mondo. Nel 2024, il 58% della produzione nazionale di pasta italiana è stato esportato facendo sì che, praticamente, 80 milioni di porzioni di pasta italiana sono state servite nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi lo scorso anno. A dirlo è un’elaborazione dell’Unione Italiana Food su dati Istat, secondo cui nel 2024 sono state esportate oltre 2,4 milioni di tonnellate (+9,1% sul 2023), per un valore di oltre 4 miliardi di euro (+4,8% rispetto al 2023).
Della pasta esportata nel 2024, circa 1,5 milioni di tonnellate è destinato ai Paesi dell’Ue, mentre 898.815 tonnellate finiscono in Paesi terzi. L’export nei Paesi Ue occupa nel 2024, infatti, il 62,9% del totale, poco meno rispetto al 64,8% registrato nel 2023, mentre il restante 37,1% riguarda i Paesi non Ue, America, Asia, Africa e Oceania. Germania (467.183 tonnellate), Stati Uniti (302.177 tonnellate), Regno Unito (283.478 tonnellate), Francia (278.511 tonnellate), e Giappone (69.589 tonnellate) si confermano i Paesi più ricettivi. Inoltre, secondo Unione Italiana Food, la voglia di spaghetti & Co. prodotti nel Belpaese registra crescite tra il 5 e il 20% in Svezia, Canada, Polonia, Arabia Saudita, Brasile, Cina, Repubblica ceca, Croazia, Romania, Albania, Portogallo, Malta, Libano, tra il 20 e il 50% in Stati Uniti, Corea del Sud, Ucraina, Colombia, Serbia, Turchia, Vietnam, Oman, Uruguay, e addirittura superiori al 50% in Paesi come Messico, Argentina, Etiopia, Eritrea, Sri Lanka e Paraguay.
“Oggi quasi il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportato, e il nostro impegno è finalizzato a consolidare questi successi, puntando sulla trasparenza della filiera e sul patrimonio culturale che la pasta italiana porta sulle tavole di tutto il mondo, continuando a rafforzare le relazioni commerciali con tutti i nostri partner internazionali”, conclude Margherita Mastromauro, presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food.

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