Dopo il lungo letargo, il Liv-ex, indice di riferimento del mercato secondario dei fine wine, a settembre dà qualche timido segnale di risveglio. Non ancora un cambio di rotta, ma quantomeno un freno alla lunga parabola discendente che ne caratterizza l’andamento da mesi. L’analisi di WineNews parte, come sempre, dal Liv-ex 100, l’indice che monitora l’andamento delle 100 etichette più scambiate - tra cui il Barolo 2017 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2016 di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2018 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2013 e 2014 di Giacomo Conterno, il Masseto 2018 e 2019 e l’Ornellaia 2018 di Frescobaldi, il Brunello di Montalcino 2017 di Poggio di Sotto, il Sassicaia 2017, 2018 e 2019 di Tenuta San Guido, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2018 e 2019 di Antinori ed il Redigaffi 2019 di Tua Rita - che, da inizio anno, ha perso il 10,3%, ma a settembre 2023, dopo il pessimo -1,3% di agosto, ha limitato il calo ad un più sostenibile -0,1%.
Continua a peggiorare, invece, il Liv-ex 1000, l’indice che misura l’andamento dei vini da investimento di tutto il mondo, che, da inizio 2023, ha perso il 10,4%, e, nell’ultimo pezzo, ha segnato un ulteriore -1%. Tra gli indici regionali torna a brillare l’Italy 100, che con un rimbalzo a settembre del +0,6% ricuce la perdita da inizio anno, bloccando momentaneamente l’emorragia al -3,7%. Bene, almeno relativamente all’ultimo mese, lo Champagne 50, che segna comunque il secondo peggior dato da inizio anno: -13,1%. Peggio fa invece il Rodano 100, che somma un ulteriore -1,3% alla dinamica fortemente negativa imboccata da un anno a questa parte, con un calo da inizio 2023 del 17,8%. Non inverte la rotta il Bordeaux 500, che registra una ulteriore contrazione delle quotazioni: -0,8% nell’ultimo mese, che porta il calo da inizio anno dell’indice di riferimento dei vini di Bordeaux al -7,9%.
A garantire i rendimenti maggiori, negli ultimi cinque anni, è stato, invece, il Burgundy 150 (+42,5%), che, però, negli ultimi 12 mesi, nei quali ha segnato un crollo del -13,4% (-12,7% solo da inizio 2023), sembra aver esaurito la propria spinta propulsiva, perdendo, anche a settembre 2023, un altro 2,1%. In territorio positivo, con il +0,3% nell’ultimo mese, troviamo invece il California 50, che da inizio anno ha perso comunque il 10,4%, ma anche il Rest of the World 60, che segna una crescita del +0,2%, frenando il calo da inizio 2023 al -11,3%. Infine, il Port 50, ultimo arrivato tra gli indici regionali del Liv-ex 1000, che a settembre ha perso lo 0,5%, e da inizio 2023 il -3,8%.
Tornando al Liv-ex 100, pur mettendo un freno alla catastrofe, settembre segna un peggioramento nell’andamento delle singole etichette: l’indice, confermando il calo del mese precedente da inizio anno, deve infatti registrare l’andamento positivo di appena 6 etichette su 100, di cui - e questa è la buona notizia - due sono italiane: Hermitage Rouge 2019 di Domaine Jean Louis Chave (+33,5%), Chateauneuf-du-Pape Vieilles Vignes 2019 di Domaine de la Janasse (+11,7%), Montrachet Grand Cru Marquis de Laguiche 2019 di Joseph Drouhin (+8,5%), Ornellaia 2019 di Frescobaldi (+7%), Barolo Monfortino Riserva 2013 di Giacomo Conterno (+6,7%) e Bonnes Mares Grand Cru 2019 di Domaine Comte Georges de Vogue (+0,3%). Da segnalare, nel mese di settembre, le ottime performance del Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2016 di Bruno Giacosa (+13,7%) e del Barolo 2017 di Bartolo Mascarello (+7,9%), sul podio delle etichette più performanti del mese dietro al Grange 2017 di Penfolds (+18,4%).
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