Le bollicine francesi sono un classico che non accenna a perdere smalto: nel 2023 lo Champagne è la terza denominazione più venduta in Italia, con un peso a valore dell’8% ed un valore medio di 62 euro a bottiglia, secondo l’Osservatorio Signorvino, la catena di enoteche con cucina lanciata nel 2012 da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse (Calzedonia), che ad oggi conta 39 negozi di cui 2 all’estero (Parigi e Praga). Ma il mercato dello Champagne risulta in crescita in tutto il mondo: nel 2023 le bottiglie vendute sono state 299 milioni per un valore di 6,4 miliardi di euro, con una forte performance sia delle grandi maison che dei vigneron, e una crescente domanda nei principali mercati di esportazione. Ma in In Italia, secondo i dati by Signorvino, il Franciacorta continua a dominare il mercato delle bollicine, piazzandosi al n. 1 e vendendo quasi tre volte il volume dello Champagne, sebbene con un prezzo medio significativamente inferiore di 31 euro a bottiglia. Al secondo posto della classifica per vendite a valore si piazza l’Amarone della Valpolicella, secondo i dati diffusi a inizio anno. Tuttavia, lo Champagne mantiene una forte posizione di mercato grazie alla sua reputazione e qualità. Considerando la Champagne come regione, questa si posiziona come la quinta regione più venduta, superata solo da Veneto, Lombardia, Toscana e Piemonte.
Un’analisi delle preferenze dei consumatori in Italia nei canali di vendita di Signorvino - che, con un fatturato di circa 72,5 milioni di euro (contro gli oltre 55 milioni del 2022), diventa sempre più un punto di riferimento per gli appassionati di enogastronomia - rivela una tendenza verso l’acquisto di Champagne di grandi Maison rinomate, come Dom Perignon, Ruinart, Louis Roederer, Moët & Chandon e Veuve Clicquot. Tuttavia si registra un crescente interesse per gli champagne Blanc de Blancs, mentre i Blanc de Noirs rimangono una scelta per chi cerca in questo spumante maggior struttura, complessità e un gusto più corposo.
Nel 2023, il mercato dello Champagne mondiale ha mostrato dati significativi, con vendite totali che hanno raggiunto i 299 milioni di bottiglie e un valore complessivo di 6,4 miliardi di euro. Le vendite sono state dominate dalle grandi maison, che hanno contribuito con il 72,4% del volume totale (216,7 milioni di bottiglie) e il 79% del valore (5 miliardi di euro). I vigneron, invece, hanno rappresentato il 27,6% del volume (82,3 milioni di bottiglie) e il 21% del valore (1,4 miliardi di euro).
In Francia sono state vendute 127,374 milioni di bottiglie, che hanno generato un valore di 2,176 miliardi di euro, rappresentando il 42,6% del volume e il 34% del valore totale. Le esportazioni costituiscono il 57,4% del volume totale con 171,626 milioni di bottiglie e il 66% del valore con 4,224 miliardi di euro.
Tra i principali mercati di esportazione, gli Stati Uniti hanno importato 26,9 milioni di bottiglie per un valore di 810 milioni di euro. Il Regno Unito ha seguito con 25,5 milioni di bottiglie e un valore di 550,2 milioni di euro. Il Giappone ha importato 15,3 milioni di bottiglie per un valore di 447,7 milioni di euro. Altri mercati rilevanti includono la Germania (11,7 milioni di bottiglie, 268 milioni di euro), l’Italia (9,9 milioni di bottiglie, 265,9 milioni di euro) e l’Australia (8,9 milioni di bottiglie, 175,1 milioni di euro). Anche la Svizzera, il Belgio, la Spagna e il Canada hanno registrato importazioni significative di Champagne, con variazioni nel prezzo medio per bottiglia.
Il 2023 è stato dunque un anno di consolidamento per lo Champagne, con un forte mercato domestico in Francia ed una solida performance nelle esportazioni, a evidenziare una preferenza crescente per le Maison, ma anche un apprezzamento per i prodotti dei piccoli vigneron.
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