L'abito non fa il monaco. I cibi in scatola, cenerentole della tavola, possono dare vita a pranzi luculliani: lo ha dimostrato oggi uno degli chef più famosi d'Italia, Gianfranco Vissani, nell'incontro a Roma "Ultima moda gastronomica: l'arte culinaria sfila in scatola", voluto dal Consorzio Italiano dell'Acciaio.
Dall'ascé (per i più profani, una sorta di battuto) di crauti con rissole di crostacei e prosciutto cotto al profumo di maggiorana con salsa di polpa di granchio, alle polpettine di manzo e maiale alla cacciatora con puré di pomodori e zabaione al miele, passando per dei ravioli bianchi di lingua salmistrata, saltati al burro di acciughe e panna: queste le prelibate pietanze che il re della cucina d'Italia ha preparato usando cibi "rigorosamente in scatola".
"Spesso non ci pensiamo - ha detto, tra una ricetta e l'altra, Gianfranco Vissani - ma molte chicche gastronomiche, come il tartufo ed il caviale, sono conservati perfettamente in scatola". Questo perché - ha sottolineato il "maestro" - l'acciaio offre molti vantaggi, fra cui quello di proteggere gli alimenti dalla luce. L'invito, però, non è solo a rivalutare i cibi conservati in barattoli di acciaio, ma anche ad imparare a riciclare questo materiale prezioso.
"Su dieci scatolette che arrivano sugli scaffali dei supermercati, ben 6, ormai, sono riciclate", ha affermato con soddisfazione il procuratore generale del Consorzio Italiana Acciaio, Giuseppe Russo. Nel 2002, il consorzio ha avviato al riciclo 324.584 tonnellate di imballaggi in acciaio, pari al 57,9% del totale immesso al consumo ed oggi sono 37 milioni gli italiani che hanno la possibilità di contribuire al riutilizzo dei rifiuti di acciaio, grazie alle molteplici convenzioni per la raccolta differenziata stipulate dall'organizzazione con gli enti locali.
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