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LO ZAFFERANO DI CASCIA (CHE SARA' CELEBRATO DAL 24 AL 26 OTTOBRE) COSTA IL DOPPIO DELL'ORO: 18 EURO AL GRAMMO, DONO DEGNO DI UN PAPA

“Questo dono è degno di un papa”: così il pontefice Giulio II, in visita a Spoleto nel 1511, definì quello “zafferano in copiosa quantità”, coltivato nella zona, che spiccava tra i doni in suo onore. L’Umbria nel Trecento e nel Cinquecento era uno dei centri di produzione e commercio di zafferano più importanti, insieme ad Abruzzo, Toscana, Sardegna e Spagna. E Cascia, piccolo centro montano della Valnerina, era in quel periodo un vero “punto di eccellenza”. Proprio allo zafferano, Cascia dedica una mostra-mercato, la cui terza edizione è in programma dal 24 al 26 ottobre. La pregiatissima spezia di origine orientale, che ha raggiunto sul mercato quotazioni pari al doppio del prezzo dell’oro (18 euro al grammo), ha ottenuto, attraverso la Regione Umbria, l’inserimento dello “Zafferano di Cascia” nell’elenco ministeriale dei “prodotti agricoli tradizionali”. Oltre alla degustazione di ricette antiche e moderne a base di zafferano, l’evento di Cascia prevede anche escursioni guidate, a dorso di muli e asini, da Cascia a Civita, per visitare i campi e vedere lo zafferano in fiore. Oggi sono 25 le aziende agricole casciane, associate in un
consorzio, che coltivano zafferano, che nei secoli scorsi era usato prevalentemente per la colorazione dei tessuti, nella farmacopea e, marginalmente, nella gastronomia.

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